Un uomo di 40 anni, di origini algerine, presente da diversi anni in Francia senza mai dare alcun segno di radicalizzazione: questo il profilo delineato oggi dal procuratore Francois Molins, che nel corso di una conferenza stampa ha svelato i primi elementi emersi dall'inchiesta sull'attacco terroristico di martedì davanti alla cattedrale di Notre Dame. Secondo le prime ricostruzioni, Farid Ikken, questo il nome dell'attentatore, ha agito da solo. Confermando le informazioni circolate nei giorni scorsi, alle 16:18 l'uomo ha assalito con un martello una pattuglia composta da tre poliziotti, ferendone leggermente uno al grido di "Questo è per la Siria!". Uno degli agenti ha immediatamente aperto il fuoco sull'attentatore colpendolo al torace. Trasportato d'urgenza all'ospedale, in questo momento Ikken è fuori pericolo ed è già stato sentito dagli inquirenti. L'uomo è indagato per tentato omicidio di autorità pubblica" e "associazione per delinquere di stampo terroristico". Dottorando in scienze della comunicazione all'Università di Metz (est) con una passato da giornalista e un matrimonio alle spalle con una donna svedese, l'uomo si è definito un praticante sunnita. Secondo il procuratore, la sua famiglia lo ha descritto come "un individuo solitario" e "discreto", mentre il suo direttore di tesi ha parlato di una persona "aperta" e intelligente". Un "neofita" della jihad sconosciuto ai servizi, che si sarebbe radicalizzato negli ultimi mesi su Internet. Gli inquirenti hanno ritrovato nella sua abitazione a Cergy, nella banlieue nord di Parigi, un computer e quattro chiavette Usb contenenti immagini degli ultimi attentati avvenuti in Francia, in Germania e in Belgio, insieme a diversi file "di propaganda jihadista" e un "manuale d'azione dei lupi solitari" pubblicato dall'Isis. Un individuo insospettabile, a testimonianza del fatto che ormai in Francia la minaccia terroristica è diventata "proteiforme", secondo Molins.
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