"Non ci sarà" un nuovo centro di accoglienza dei migranti a Calais: così il ministro francese dell'Interno, Gérard Collomb, nel corso di una visita nel porto del nord della Francia, crocevia di migliaia di esiliati col sogno di raggiungere la Gran Bretagna. Dopo lo sgombero del campo dei diecimila migranti, la cosiddetta 'Giungla', lo scorso autunno, Calais è nuovamente oggetto di una crescente pressione migratoria. "Non vogliamo che la storia si ripeta", ha assicurato Collomb, annunciando che presenterà un "piano" in materia entro i prossimi 15 giorni. Ieri, in consiglio dei ministri, il presidente Emmanuel Macron aveva chiesto "la più grande umanità" nella gestione dei flussi, dopo le rinnovate critiche del Difensore dei Diritti, Jacques Toubon - figura autonoma dello Stato francese preposta al rispetto dei principi fondamentali - sulla situazione a Calais. Da diverse settimane, inoltre, le Ong denunciano il "ripetuti ostacoli" e la linea dura della polizia nei confronti dei migranti di ritorno a Calais.
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