La Svezia non gradisce la decisione
dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) di includerla
nella lista dei Paesi a rischio di una seconda ondata di
Covid-19.
Il capo epidemiologo dello Stato, Anders Tegnell, non ha
dubbi: c'è stata una "completa interpretazione errata dei dati",
afferma all'emittente Swedish TV di fronte al monito lanciato
ieri dall'Oms, secondo cui in numerosi Paesi e territori europei
si registra un aumento delle infezioni. La Svezia ha visto un
aumento dei casi di coronavirus, ha ammesso Tegnell, ma solo
perché sta effettuando un maggior numero di tamponi.
Secondo l'Oms, riporta la Bbc, la Svezia ha registrato 155
contagi per ogni 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni, un
livello molto più alto di qualsiasi altro Paese della regione
Europa (che secondo la definizione dell'organizzazione include
tra gli altri anche il Kyrgyzstan e il Kazakistan) eccetto
l'Armenia.
Secondo il direttore regionale dell'Oms, Hans Henri Kluge,
in 11 Paesi di questa grande regione "l'accelerata trasmissione
ha portato ad una ripresa molto significativa (dei casi, ndr),
che se non controllata porterà di nuovo al collasso i sistemi
sanitari". Oltre alla Svezia, tra gli altri Paesi della lista
dell'Oms ci sono gli stessi Kyrgyzstan e Kazakistan, l'Albania e
l'Ucraina.
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