Il Cremlino è preoccupato per le
manifestazioni non autorizzate in atto in Russia e per questo
ritiene che i duri metodi della polizia per porvi freno siano
giustificati.
Mentre in Russia proseguono le proteste a sostegno della
liberazione di Alexey Navalny e degli altri dissidenti
arrestati, il portavoce del presidente Putin Dmitry Peskov ha
detto che "in generale, organizzare raduni non autorizzati
suscita preoccupazioni e conferma che le dure misure della
polizia sono giustificate in conformità con la legge". Peskov ha
poi aggiunto che Vladimir Putin "lavora ogni giorno" e "sarebbe
sciocco ascoltare invece certi discorsi di condannati o pensare
al proprio posto nella storia". Il riferimento è alle parole
pronunciate ieri in tribunale dal principale oppositore di
Putin, Alexey Navalny, condannato a tre anni e mezzo di
reclusione in un controverso processo ritenuto da molti
politicizzato. Navalny, che ad agosto ha subito un avvelenamento
per il quale si sospettano i servizi di intelligence del
Cremlino, ieri ha scherzato sul ruolo di Putin nella storia
della Russia, definendo Putin 'l'Avvelenatore'. "Sapete, c'erano
Alessandro il Liberatore e Yaroslav il Saggio. Ora avremo
Vladimir l'Avvelenatore", aveva affermato.
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