Primo caso di congedo maternità
sancito dalla legge, nel Regno Unito, per una ministra in
carica: Suella Braverman, 40 anni, attorney general nel governo
Tory di Boris Johnson, viene sostituita da oggi da uno dei suoi
vice a titolo temporaneo, ma con garanzia di mantenimento
dell'incarico e stipendio pagato, come qualsiasi altra
lavoratrice, per il tempo necessario a condurre in porto la
gravidanza di un secondo bebè e a occuparsi poi del neonato o
della neonata per alcuni mesi.
La svolta, resa possibile da una nuova norma ad hoc approvata
di recente, rappresenta un'assoluta novità per le donne
britanniche al governo. Annunciata da giorni, diventa ora
esecutiva. La ministra ha formalizzato il suo arrivederci
all'attività dell'esecutivo con un un video diffuso via Twitter
e si è detta orgogliosa di "entrare a far parte della storia"
del Regno in veste di battistrada "delle giovani donne che
vorranno far carriera in politica". Immediati gli auguri e gli
elogi del premier Boris Johnson - diventato padre ufficialmente
per la sesta volta nei mesi scorsi durante il mandato a Downing
Street, con l'impegno a prendere anche lui un congedo di
paternità rinviato poi solo a causa dell'emergenza Covid - che
ha fatto gli auguri alla collega dicendosi "ansioso di
ritrovarla in autunno".
Deputata della nuova leva emergente di origine etnica non
anglosassone nelle file della destra del Partito Conservatore,
Braverman è avvocato di formazione e deputata dal 2015.
Sostenitrice ultrà della Brexit, è sposata dal 2018 e ha già un
bambino. E' figlia di genitori d'origine indiana immigrati in
Gran Bretagna rispettivamente dal Kenya e dalle Mauritius ed è
di religione buddista.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA