L'immunità garantita dalla doppia
dose dei vaccini anti Covid più usati, seppure ridotta
marginalmente dopo un certo periodo di tempo, "regge bene" e
garantisce una buona protezione nella maggioranza dei casi anche
a lungo termine; per questo non è necessario estendere per ora
il terzo richiamo alla generalità della popolazione. A
sostenerlo, in linea con alcune raccomandazioni recenti
dell'Oms, è Sarah Gilbert, luminare dell'università britannica
di Oxford e madrina del vaccino poi prodotto da AstraZeneca,
secondo la quale la priorità del momento dovrebbe essere semmai
contrastare la diffusione globale della pandemia concentrando le
forniture di vaccini in quei Paesi più svantaggiati in cui "solo
una piccola fetta di popolazione è stata finora immunizzata".
"E' bene che in questa fase gli immunodepressi e i più
anziani ricevano la terza dose" nel Regno Unito, ha detto dame
Sarah al Telegraph. "Ma non penso che serva un richiamo esteso a
tutti poiché l'immunità (garantita da 2 dosi) regge bene per la
maggioranza delle persone", ha aggiunto, spalleggiata dal
professor Andrew Pollard, co-protagonista delle ricerche
vaccinali a Oxford.
Per il momento nel Regno è stato dato il via libera alla
terza dose solo per una minoranza di vulnerabili, a differenza
di altri Paesi occidentali. Ma il governo di Boris Johnson preme
stando al Times per avere l'ok degli organi consultivi
medico-scientifici a una maggiore estensione dell'ulteriore
richiamo: che secondo alcune ricerche rafforza comunque
notevolmente l'immunità.
Ieri il ministro della Sanità, Sajid Javid, ha del resto
sottolineato d'essere fiducioso di poter avere entro settembre
una "raccomandazione finale" dal Joint Committee on Vaccination
and Immunisation britannico (Jcvi) - il quale per ora ha invece
frenato sull'estensione della campagna vaccinale ai minori di 16
anni, dopo una valutazione del rapporto rischi/benefici sui
giovanissimi - favorevole al possibile allargamento dei piani di
somministrazione della terza dose agli adulti fino a tutti gli
over 50 residenti nel Paese: circa 30 milioni di persone.
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