La possibilità di un riconoscimento internazionale del movimento talebano è stata sollevata durante i colloqui di Mosca. Lo ha detto Zamir Kabulov, l'inviato presidenziale russo per l'Afghanistan e direttore del secondo dipartimento asiatico del ministero degli Esteri.
"Naturalmente è stata sollevata, non può essere altrimenti. Tutti hanno notato, compreso il nostro ministro degli Esteri, che ad un certo punto accadrà. Ma accadrà quando i Talebani cominceranno ad essere all'altezza della maggior parte delle aspettative della comunità internazionale in materia di diritti umani e di inclusività", ha detto Kabulov, citato da Interfax.
La Russia "riconosce" gli sforzi della nuova amministrazione afghana per "stabilizzare la situazione dal punto di vista militare e politico". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ai colloqui in corso a Mosca sull' Afghanistan. Lavrov ha anche affermato che la Russia si dice "soddisfatta" del livello di interazione con il nuovo governo dell'Afghanistan ma ha anche messo in guardia Kabul a non usare il Paese come "base d'appoggio" per azioni contro i Paesi vicini, visto che - ha aggiunto - 'i gruppi terroristici dello Stato Islamico e Al-Qaeda cercano di approfittare dell'instabilità' del Paese. La Russia si rammarica, inoltre, dell'assenza degli Stati Uniti dal terzo round delle consultazioni di Mosca sull'Afghanistan che ha preso il via al President Hotel della capitale russa. I colloqui coinvolgono i rappresentanti di dieci Paesi della regione, così come una delegazione di alto livello del movimento talebano (fuorilegge in Russia). Le consultazioni di Mosca - note come formato di Mosca - sono state lanciate nel 2017 sulla base di un meccanismo a sei parti che coinvolge gli inviati speciali di Russia, Afghanistan, India, Iran, Cina e Pakistan.
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