I giovani nazionalisti polacchi
organizzano "pattuglie" per aiutare militari e Guardie di
frontiera a catturare i migranti che entrano in territorio
polacco attraversando illegalmente il confine con la
Bielorussia. Lo rendono noto oggi i media locali precisando che
l'iniziativa è stata lanciata dall'associazione Niklot di
Bialystok che ha come scopo "la difesa dell'identità slava e
della specificità culturale della Polonia".
"Aiutare i connazionali e non gli immigrati", annuncia lo
striscione usato per il primo incontro delle "pattuglie". "I
nostri avi con il proprio sangue hanno reso sacra la nostra
terra, perciò non possiamo più osservare in modo passivo
l'ondata di immigrati nel nostro territorio", recita l'appello
pubblicato dall'associazione che critica anche le numerose
iniziative delle ong che cercano di assistere i profughi, spesso
intere famiglie, intrappolati nei boschi attraversati dal
confine.
La Guardia di frontiera informa che solo venerdì scorso 570
persone hanno tentato di entrare in Polonia e che nell'intero
mese di ottobre sono state 17.300. Sulla base della legge
firmata il 22 ottobre scorso dal presidente Andrzej Duda che
autorizza il respingimento immediato degli immigrati dalla
Polonia, la maggior parte di queste persone è stata rimandata in
Bielorussia che le ha però a sua volta costrette a ritentare di
entrare in territorio polacco.
Lungo tutta la frontiera polacca di 180 chilometri, è in
corso lo stato d'emergenza, ciononostante tanti abitanti portano
aiuti nei boschi per non lasciare morire i profughi per freddo e
denutrizione.
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