Preoccupano le condizioni di salute di Richard Ratcliffe, marito dell'anglo-iraniana Nazanin Zaghari-Ratcliffe fermata nel 2016 a Teheran e detenuta nel Paese mediorientale sulla base di controverse accuse prima di spionaggio e poi di propaganda ostile, dopo che l'uomo va avanti in uno sciopero della fame iniziato 17 giorni fa, manifestando davanti alla sede del Foreign Office a Londra. E' quanto si legge sui media del Regno Unito, secondo cui gli amici e gli attivisti vicini alla causa di Ratcliffe, che chiede un maggiore impegno delle autorità britanniche per sbloccare la situazione e permettere quindi la liberazione della moglie, sostengono che i suoi parametri (pressione, battito cardiaco etc.) e le condizioni in cui vive (dormendo per strada) iniziano a essere allarmanti e, secondo il parere dei medici, potrebbe presto andare incontro a danni fisici di lungo termine.
Il marito della dipendente della fondazione Thomson-Reuters incarcerata, aveva condotto una protesta simile, fuori dall'ambasciata iraniana a Londra, ma era terminata dopo 15 giorni e si era svolta in estate. La ministra degli Esteri, Liz Truss ieri ha parlato al telefono con l'omologo iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, in quella che quest'ultimo ha definito "una telefonata utile". Il ministro ha però ribadito la richiesta che il Regno Unito ripaghi urgentemente a Teheran un debito di 400 milioni di sterline, in sospeso dagli anni '70.
Ratcliffe protesta anche perché questo contenzioso venga risolto.
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