Mosca ha deportato in Russia oltre
200.000 bambini ucraini dall'inizio della guerra: lo ha detto il
presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accusando il Cremlino di
perseguire una "coerente politica criminale di deportazione del
nostro popolo" in aree per lo più remote del Paese. Lo riporta
la Cnn.
La settimana scorsa il Consigliere della missione permanente
ucraina presso l'Onu, Sergiy Dvornyk, aveva detto che
dall'inizio dell'invasione il 24 febbraio scorso i bambini
ucraini "rapiti" e portati in Russia dalle autorità occupanti
erano almeno 230mila.
"Lo Stato russo disperde queste persone sul suo territorio e
insedia i nostri cittadini, in particolare in regioni remote -
ha commentato Zelensky -. Lo scopo di questa politica criminale
non è solo quello di rubare le persone, ma di far dimenticare ai
deportati l'Ucraina e impedirgli di tornare".
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