"La Russia non farà la fine dell'Urss, la nostra economia resterà aperta". Vladimir Putin, ancora un volta, rispolvera la sua più grande ossessione, promettendo un ritorno alla grandezza perduta, attraverso una lotta per "rafforzare la propria sovranità", come ai tempi di Pietro il Grande. Il nemico è l'Occidente, che tenta di indebolire Mosca con le sanzioni, ma il nuovo zar è sicuro: "Non ci metterà dentro un recinto". Putin ha rilanciato il suo messaggio incontrando i giovani imprenditori russi, a cui ha promesso sostegno da parte del governo. Il presidente si è rivolto alle nuove leve tracciando la sua idea di futuro, che evidentemente passa dall'invasione dell'Ucraina. "Il mondo sta cambiando rapidamente e per rivendicare una leadership qualsiasi Paese, qualsiasi popolo e qualsiasi etnia devono garantire la propria sovranità", ha sottolineato. Perché l'alternativa sarebbe diventare una "colonia senza prospettive". E qui si può leggere un riferimento proprio all'Ucraina, che invece di riabbracciare la 'madre Russia' ha scelto di subire l'influenza occidentale. Mentre al contrario "la sfida che ha di fronte oggi" Mosca è "rafforzare" la propria sovranità ed i suoi territori. "Tornare indietro", ha sottolineato Putin, con uno sguardo all'epoca più rimpianta, quella degli zar. Non a caso, il leader russo ha citato Pietro il Grande nei giorni del 350esimo anniversario della nascita, che "quando combatté la Grande guerra del Nord con la Svezia non si impossessò di nuovi territori, ma li restituì agli slavi che li abitavano da tempo immemorabile".
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