Il parlamento turco ha approvato
una dura legge sui nuovi media che potrebbe vedere giornalisti e
chi scrive sui social finire in carcere fino a tre anni per aver
diffuso "fake news". Le nuove regole rafforzano la presa già
salda del governo sui media a otto mesi dalle elezioni
presidenziali. La legge approvata prevede una sanzione penale
per chi è ritenuto colpevole di aver diffuso informazioni false
o fuorvianti. Richiede che i social network e i siti Internet
consegnino i dati personali degli utenti sospettati di
"propagare informazioni ingannevoli". E consente ai tribunali di
condannare giornalisti accreditati e utenti regolari dei social
media che "diffondono apertamente informazioni fuorvianti" da
uno a tre anni di carcere. Il governo ha anche iniziato a
pubblicare un settimanale "bollettino di disinformazione" con
l'obiettivo di sfatare quelle che considera fake news con
"informazioni accurate e veritiere".
La legislazione è stata proposta dall'AKP, il partito di
matrice islamica del presidente Recep Tayyp Erdogan, ed è stata
duramente osteggiata dai principali gruppi di opposizione
turchi.
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