"Non dimentichiamo nessuno, non lasceremo nessuno indietro. Sarà lo stesso (la gioia per la liberazione a Kherson, ndr) a Henicesk e Melitopol. Verremo in tutte le nostre città e villaggi del Donbass. Vedremo sicuramente le forze ucraine incontrare le bandiere ucraine in Crimea, che tengono lì, e ce ne saranno centinaia per le strade il giorno della liberazione". Così su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky annuncia che gli ucraini non si fermano dopo la liberazione di Kherson. "Ringrazio tutti coloro che lottano e lavorano per la vittoria dell'Ucraina! Grazie a tutti quelli che nel mondo ci aiutano!", aggiunge.
La guerra in Ucraina "continua, la lotta per la liberazione del Paese andrà avanti", ha detto il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, parlando al vertice dell'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico in Cambogia. Kuleba ha detto di comprendere che "tutti vogliano che questa guerra finisca il prima possibile. Siamo sicuramente quelli che lo vogliono più di chiunque altro. Ma finché vedremo la Russia mobilitare più coscritti e portare più armi in Ucraina, ovviamente continueremo".
Il procuratore generale dell'Ucraina Andriy Kostin, in un'intervista alla Bbc, ha chiarito inoltre che l'Ucraina non sta prendendo in considerazione colloqui con la Russia per porre fine alla guerra: "Non credo che la questione della ripresa dei negoziati sia possibile", ha dichiarato con fermezza aggiungendo che la Russia deve essere ritenuta responsabile della guerra che ha iniziato. Kostin sta cercando di istituire uno speciale tribunale internazionale e ha ribadito la richiesta di riparazioni di guerra attraverso la confisca dei beni russi.
Per il senatore russo Sergei Tsekov, membro del Comitato per gli affari internazionali del Consiglio della Federazione russa, intervistato dalla Tass, "i negoziati tra Mosca e Kiev avranno sicuramente luogo, ma i tempi del loro svolgimento dipendono dalla posizione dei partner dell'Ucraina", facendo riferimento agli Stati Uniti e ai paesi europei. "I negoziati alla fine avranno luogo - ha precisato - ma saranno molto difficili, molto complicati. Se continuano a alimentare il conflitto, non ci saranno negoziati".
"Oggi il raggiungimento di qualsiasi risultato a seguito dei negoziati sembra improbabile - ha aggiunto Tsekov - dal momento che Kiev assume una posizione inaccettabile, chiedendo alla Russia la restituzione dei territori perduti e un risarcimento. Dobbiamo ricordare come è iniziata l'operazione militare speciale: le questioni della smilitarizzazione e della denazificazione non sono state rimosse dall'agenda".
"Mosca continuerà a riprendersi i territori russi e per ovvie ragioni non ha ancora utilizzato tutto il suo arsenale di possibili armi di distruzione" in Ucraina. "Questo non solo per la nostra gentilezza umana", ma "tutto ha il suo tempo", ha scritto l'ex presidente russo Dmitri Medvedev in un post su Telegram. "Ricordiamo - ha aggiunto alludendo al ritiro da Kherson - che noi stiamo cercando di salvare il più possibile le vite dei nostri militari e civili mentre i nostri nemici no. E qui sta la nostra grande differenza morale con loro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA