Il New York Times identifica 36
delle vittime del massacro di Bucha. Una indagine del quotidiano
ricostruisce i loro ultimi minuti: si preparavano a lasciare la
città quando i russi sono arrivati e li hanno uccisi.
Fra le vittime c'è Volodymyr Ruchkovskyi, che prima di
salutare Bucha doveva fare un'ultima commissione, ovvero
comprare dei generi alimentari per il padre che non voleva
lasciare la città. Ruchkovskyi però non è riuscito a completare
il suo ultimo compito: i soldati russi hanno sparato alla sua
auto e lo hanno ucciso. I suoi resti sono stati trovati nella
vettura settimane dopo.
A morire sotto i colpi di arma da fuoco anche Zhanna
Kameneva, che aveva trascorso i primi giorni della guerra come
volontaria per aiutare le evacuazioni. Il 5 marzo però aveva
deciso di lasciare e aveva detto alla sua famiglia di tenersi
pronta. Uscita di prima mattina per il suo ultimo turno di
volontariato, Kamaneva non è mai più tornata a casa ed è morta
sulla strada che percorreva ogni giorno a bordo della sua
vettura.
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