Il premier e leader del partito conservatore greco Kyriakos Mītsotakīs, uscito vincente dalle elezioni di ieri, chiede un nuovo voto "possibilmente il 25 giugno". "Ci stiamo dirigendo verso nuove elezioni (...) il prima possibile", ha dichiarato Mitsotakis durante un incontro con il presidente della Repubblica, Katerina Sakellaropoulou. Le nuove elezioni dovranno tenersi con un diverso sistema elettorale, approvato proprio durante il governo di Nea Dimokratia, che assegna direttamente un bonus di seggi, fino a un massimo di 50, al partito vincitore.
"Prima si chiude questa questione in sospeso, meglio è, per discutere dei veri problemi della società greca": lo ha dichiarato il premier uscente durante l'incontro con la presidente della Repubblica Katerina Sakellaropoulou, che gli ha conferito il mandato esplorativo per formare un nuovo governo. Mitsotakis ha sottolineato che non ci sono le condizioni per le trattative e ha quindi annunciato che nel pomeriggio restituirà il mandato esplorativo. Il premier ha poi ribadito che con il prossimo sistema elettorale, visto il risultato di ieri, "Nea Dimokratia avrà una forte maggioranza". Dopo avere ricevuto il mandato esplorativo, Mitsotakis ha chiamato il leader di Syriza Alexis Tsipras, come riporta il sito di Kathimerini. Secondo la prassi prevista dalla Costituzione, quando Mitsotakis rinuncerà al mandato, la presidente della Repubblica convocherà il leader del secondo partito, ovvero Tsipras, per tentare la formazione di un governo.
Terremoto politico
"Un terremoto politico". Così il premier uscente, a capo del partito conservatore di Nea Dimokratia, ha definito ieri il miglior risultato conseguito dai conservatori in Grecia dal 2007. Il suo partito ha ottenuto il 40,79%, superando di oltre 20 punti il rivale di sinistra Syriza, guidato dall'ex premier Alexis Tsipras, che si è fermato al 20,07. Nea Dimokratia ha ottenuto così 146 seggi nel Parlamento composto da 300 parlamentari e non è riuscita ad aggiudicarsi, per poco, la maggioranza assoluta. Il risultato non è stato dunque sufficiente a formare un governo monocolore e senza far ricorso a un'eventuale coalizione.
La terza forza politica, il Pasok, ottiene l'11,46% e festeggia il risultato (nelle elezioni del 2019 aveva preso l'8%) soprattutto perché, di fronte al crollo vertiginoso di Syriza, il partito è tornato a crescere. Soddisfatto del risultato è anche il Partito comunista greco (Kke) che aumenta in questa tornata i consensi, ottenendo il 7,21% rispetto al 5,30% di quattro anni fa. Un leggero incremento dei voti va anche a Soluzione greca (Elliniki lisi) partito di estrema destra che entra in Parlamento con il 4,45% (nel 2019 aveva ottenuto il 3,70%).
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"I dati delle urne sono chiari: il messaggio è che Nea Dimokratia è autonoma", ha osservato il premier uscente, spiegando che il sistema "proporzionale porta a vicoli ciechi": "Alle prossime elezioni dimostreremo che quello che hanno voluto i cittadini, l'autosufficienza di Nea Dimokratia, verrà confermato matematicamente".