Il Marocco ha richiamato il suo
ambasciatore in Svezia dopo che una copia del Corano è stata
bruciata a Stoccolma, condannando il gesto come "offensivo e
irresponsabile". Lo annuncia un comunicato stampa ufficiale
diffuso nella notte.
L'autore di questo gesto è un iracheno di 37 anni fuggito dal
suo Paese. "Il governo svedese, ancora una volta, ha autorizzato
una manifestazione durante la quale è stato bruciato il sacro
Corano davanti a una moschea di Stoccolma", si rammarica il
ministero degli Esteri marocchino. "Questo nuovo atto offensivo
e irresponsabile ignora i sentimenti di oltre un miliardo di
musulmani, in questo periodo sacro del grande pellegrinaggio
alla Mecca e della festa benedetta di Eid Al-Adha", lamenta. "Di
fronte a queste provocazioni ripetute, commesse sotto lo sguardo
compiaciuto del governo svedese", l'incaricato d'affari svedese
a Rabat è stato convocato al ministero degli Esteri marocchino.
Ieri un uomo ha bruciato alcune pagine di una copia del
Corano fuori dalla più grande moschea di Stoccolma durante una
"manifestazione" autorizzata dalla polizia svedese. Questo
gesto, criticato anche da Ankara e Washington, ha riunito un
centinaio di curiosi e giornalisti. Già lo scorso gennaio un
estremista di destra svedese-danese ha bruciato una copia del
Corano nei pressi dell'ambasciata turca a Stoccolma, scatenando
l'ira del mondo musulmano.
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