"Marcia bianca per Mohamed, ucciso
dalla polizia nella notte del 3 luglio": è l'appello diffuso sui
social network dopo il caso del ventisettenne padre di famiglia
morto nella notte tra sabato e domenica nel centro di Marsiglia
a margine delle rivolte seguite all'uccisione di Nahel da parte
di un agente di polizia a Nanterre.
Il caso Mohamed è al centro di una duplice inchiesta della
giustizia e dell'Ispettorato di polizia (Igpn). Tra le ipotesi
quella che un poliziotto abbia sparato con un'arma antisommossa
(di tipo flash-ball). Mohamed era sul suo motorino e riprendeva
foto e video dei furiosi scontri di Marsiglia. Secondo la
procuratrice di Marsiglia, Dominique Laurens, è morto per uno
"shock violento a livello del torace" causato da un proiettile
di tipo flash-ball in dotazione della Police Nationale.
Intanto sui social si moltiplicano gli appelli a partecipare
alla marcia bianca "organizzata dai famigliari" di Mohamed
questo pomeriggio alle ore 18, nel quartiere d'Air Bel,
nell'undicesimo arrondissement di Marsiglia. "Mohamed non era un
casseur. Non faceva nulla di male. Stava soltanto riprendendo
delle immagini. Io dico che è stato un poliziotto a sparargli",
ha deplorato la moglie intervistata ieri da Rtl, assicurando che
la vittima non stava partecipando alle rivolte ma "guardava la
gente, faceva fotografie". "A mio parere, è stato un poliziotto
a sparargli adosso. Lo ha visto mentre stava filmando, ha
sparato con un flash-ball", ha proseguito la vedova del giovane
uomo. La coppia aveva un bambino ed era in attesa di un secondo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA