Il governo Tory britannico di Rishi
Sunak ha dato oggi il via libera a una versione riveduta del
controverso progetto di un tunnel stradale destinato a passare
sotto il sito preistorico di Stonehenge, meta nel sud-ovest
dell'Inghilterra di visitatori da tutto al mondo, curiosi e
cultori del New Age: in particolare in occasione degli affollati
quanto suggestivi riti e raduni che si celebrano annualmente
all'alba di ogni solstizio d'estate.
L'iniziativa era stata fermata nella sua prima
configurazione, approvata nel 2020, in seguito a un ricorso di
ambientalisti e associazioni locali accolto dalla magistratura.
Lo stop era stato tuttavia imposto solo per il mancato rispetto
della norma che prevede l'obbligo di valutare progetti
alternativi. Rimediato a questa lacuna, l'attuale ministro dei
Trasporti, Mark Harper, ha ritenuto dunque di poter dare luce
verde ai lavori: lavori che prevedono la realizzazione di una
galleria di 3 chilometri di lunghezza a un costo stimato in 1,7
miliardi di sterline (oltre 2 miliardi di euro).
La revisione non basta del resto a spegnere le polemiche.
Alimentate non solo dalle associazioni riunitesi sotto l'insegna
di una 'Alleanza per Stonehenge', ma pure dalle critiche
avanzate nel 2020 dall'Unesco: che dal 1986 ha inserito il sito
inglese - risalente a un periodo compreso fra il 3000 e il 2300
avanti Cristo - fra i tesori archeologici mondiali da tutelare
come patrimonio dell'umanità.
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