Il presidente sudcoreano Yoon Suk
Yeol si è impegnato ad "ampliare la portata" dell'assistenza
militare umanitaria e non letale del suo Paese all'Ucraina, dopo
l'incontro con il presidente Volodymyr Zelensky a Kiev.
Seul "amplierà la scala delle forniture rispetto allo scorso
anno, quando abbiamo fornito materiali come caschi e giubbotti
antiproiettile", ha detto in una conferenza stampa dopo
l'incontro dei due leader. Yoon, che in precedenza aveva
visitato la città di Bucha, ha aggiunto che gli aiuti umanitari
sarebbero aumentati a 150 milioni di dollari nel 2023, dai 100
milioni di dollari dell'anno scorso.
La Corea del Sud, il nono esportatore di armi al mondo, ha
inviato assistenza umanitaria all'Ucraina e ha anche venduto
carri armati e obici alla Polonia. Seul ha però da tempo una
chiara politica basata sulla scelta di non fornire armi alle
zone di conflitto attive, a cui si è attenuta nonostante le
ripetute richieste di maggiore aiuto da parte degli Stati Uniti,
degli alleati europei e della stessa Ucraina. Seul, che rimane
tecnicamente in guerra con la Corea del Nord dotata di armi
nucleari, produce volumi significativi di armi compatibili con
la Nato, compresi carri armati, obici e le ricercate munizioni.
"L'Ucraina ora mi ricorda la Corea del Sud del passato", ha
aggiunto Yoon, ricordando l'assistenza internazionale che ha
permesso al suo paese di "ottenere una vittoria miracolosa" sul
Nord e alla fine diventare una delle maggiori economie del
mondo. Dal canto suo, il presidente ucraino Zelensky ha
ringraziato il collega sudcoreano per la visita che ha decritto
come "significativa".
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