La pronipote di un poliziotto britannico che indagò sulla caccia a Jack lo Squartatore afferma di aver scoperto l'identità del serial killer di prostitute che imperversava nell'est di Londra alla fine dell'Ottocento. Nel corso degli anni sono state sospettate dozzine di persone, tra cui membri della famiglia reale e primi ministri. In un libro che sarà pubblicato il mese prossimo, Sarah Bax Horton, discendente di un agente di polizia al centro delle indagini, indica Hyam Hyams, sulla base della descrizione dei testimoni: un produttore di sigari, epilettico e alcolizzato che trascorse diversi periodi negli allora manicomi. E' la prima volta che il suo nome si associa a Jack lo Squartatore.
Secondo la tesi dell'autrice di questo nuovo libro, riportata sulle colonne del Sunday Telegraph, Hyams violentava regolarmente sua moglie, pensando che lo tradisse, e fu arrestato dopo aver aggredito lei, così come sua madre. I testimoni avevano descritto un uomo sulla trentina, con il braccio rigido e le ginocchia piegate. L'autrice ha recuperato reperti medici secondo cui Hyam Hyams, che aveva 35 anni nel 1888, aveva subito un infortunio che gli impediva di "piegare o stendere" il braccio sinistro, aveva un problema alle ginocchia e soffriva di una grave forma di epilessia. Alcuni dati raccolti indicano che il suo declino fisico e mentale coincise con il periodo degli omicidi.
Almeno sei donne furono uccise nel quartiere di Whithechapel tra agosto e novembre 1888. L'autrice conclude che il declino fisico e mentale di Hyams, esacerbato dal suo alcolismo, lo ha spinto a uccidere. Gli omicidi cessarono alla fine del 1888, più o meno nel periodo in cui Hyams fu arrestato dalla polizia come un "pazzo errante". Fu rinchiuso l'anno successivo al Colney Hatch Lunatic Asylum nel nord di Londra.
Nel 2014, un autore-uomo d'affari, Russell Edwards, giunse invece alla conclusione che Jack lo Squartatore fosse Aaron Kosminski, un ebreo immigrato dalla Polonia che lavorava come barbiere, e già considerato uno dei principali sospettati. La sua tesi, basata sul Dna, era stata contestata.
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