"Da qui non ci spostiamo": a un
anno dai Giochi Olimpici di Paris 2024, i cosiddetti
'bouqinistes', i celebri librai a cielo aperto presenti da 450
anni lungo la Senna, nel centro di Parigi, rispondono picche
all'ingiunzione delle prefettura di rimuovere tutto il prossimo
anno per "mettere in sicurezza" la zona in occasione della
cerimonia di apertura delle olimpiadi, il 26 luglio 2024.
Intervistato dalla France Presse, Jerome Callais, rappresentante
di circa 200 librai dell'Association culturelle des bouquinistes
de Paris, equivalente all'88% del totale, assicura che lui e i
suoi colleghi non hanno "alcuna intenzione di spostarsi". E
ancora: "Siamo tra i simboli principali di Parigi, sono 450 anni
che ci siamo. Volerci cancellare dal paesaggio quando la
celebrazione di questi Giochi dovrebbe essere la celebrazione di
Parigi mi pare un po' folle".
In una nota, il comune di Parigi guidato dalla sindaca Anne
Hidalgo aveva annunciato che il municipio fornirà tutto il
necessario sostegno ai librai coinvolti, proponendo di occuparsi
sia della rimozione sia del riallestimento delle scatole in cui
i bouquinistes custodiscono ed espongono i libri, come anche del
loro restauro gratuito. "Questo restauro - scrive il comune -
rappresenterà una ulteriore eredità dei Giochi e contribuirà ad
appoggiare la candidatura dei bouquinistes dei Lungosenna nel
patrimonio immateriale dell'Unesco". In totale, le scatole verdi
da rimuovere dal futuro perimetro di sicurezza sarebbero 570,
corrispondenti al 59% dei bouquinistes di Parigi. In
coordinamento con la prefettura, la sindaca promette poi di
"procedere il più rapidamente possibile alla risistemazione dei
box" a cerimonia finita. Ma Callais appare perplesso anche
rispetto alla mano tesa del comune. Per lui, alcuni box sono
"troppo fragili" per essere trasportati mentre il restauro di
tutte le scatole costerebbe a suo avviso 1,5 milioni di euro.
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