Ciò che doveva essere una
protesta pacifica si è trasformato in una vera e propria
guerriglia urbana a Jarva, una periferia di Stoccolma, durante
la prima giornata del 'Festival Scandinavo della Cultura
Eritrea', che si tiene annualmente dal 1990. Un gruppo ha
ottenuto l'autorizzazione dalla polizia svedese per svolgere una
protesta contro gli organizzatori del festival, accusati di aver
invitato partecipanti pro-regime eritreo. Verso le 14:30, tra il
migliaio di partecipanti alla protesta, che si è tenuta in
un'area transennata a 50 metri dal luogo del festival, è
scoppiata la violenza con lanci di pietre e scontri. Alcuni
hanno descritto la scena come "un campo di battaglia", mentre
altri hanno detto di non aver "mai visto così tanti poliziotti".
Il portavoce della polizia di Stoccolma, Daniel Wikdahl, ha
ammesso che è stato difficile prevenire i disordini perchè "le
risorse che avevamo a disposizione si sono dimostrate
insufficienti quando la situazione è degenerata" ha dichiarato
all'agenzia di stampa svedese Tt. Durante i disordini, dieci
automobili e diversi capannoni sono stati incendiati.
Ora la situazione è tornata sotto controllo, ma il bilancio è
pesante: ci sono stati 52 feriti tra i partecipanti, di cui 8
gravi, e tre poliziotti. Il numero di persone arrestate si
aggira tra le 100 e le 200. L'autostrada E18 è stata chiusa al
traffico e i collegamenti di trasporto pubblico nella zona sono
stati interrotti.
I manifestanti sono gruppi di dissidenti contro il regime
eritreo provenienti da diversi Paesi, oltre a quelli residenti
in Svezia. Secondo quanto dichiarato dalla polizia, gli scontri
sono stati orchestrati da individui provenienti da altri Paesi:
"Eravamo preparati a questo e abbiamo anche impedito ad alcuni
l'ingresso nel Paese", ha aggiunto il portavoce Wikdahl, ma non
è stato sufficiente.
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