In Slovenia sono molto pesanti i danni provocati dalle inondazioni che hanno colpito buona parte del Paese negli ultimi giorni. Il premier Robert Golob, che ha presieduto una seduta straordinaria del governo per deliberare i primi aiuti urgenti alle comunità coinvolte, ha parlato della peggiore catastrofe naturale abbattutasi sulla Slovenia nella sua storia recente, quantificando i danni per ora a oltre mezzo miliardo di euro.
Il bilancio delle alluvioni è ad oggi di almeno 3 vittime accertate e alcune migliaia di sfollati, con decine di strade interrotte per frane, smottamenti e caduta di alberi. Difficoltà anche nei collegamenti ferroviari. Numerose le zone interessate da interruzioni di elettricità e altri servizi essenziali. Come ha detto il premier, il sistema di protezione civile e di pronto intervento in caso di calamità, a suo dire uno dei più efficienti in Europa, ha ben funzionato e non c'è stato per questo bisogno di decretare lo stato di emergenza. Sono in corso le operazioni di assistenza agli evacuati e ripristino della normale erogazione dei servizi e delle comunicazioni. Aiuti hanno offerto Austria, Croazia e Ungheria. In giornata è stato dato il cessate allarme per la centrale nucleare di Krsko, minacciata dalla piena del fiume Sava. Il livello del grande fiume infatti ha cominciato a decrescere nelle ultime ore, con la situazione generale che sembra migliorare.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA