Donald Trump un perseguitato per ragioni politiche, un errore quello dell'Urss di mandare i carri armati a Budapest e Praga. Così il presidente russo Vladimir Putin intervenendo al Forum economico dell'Oriente a Vladivostok.
Secondo Putin, le inchieste giudiziarie contro l'ex presidente americano sono "una persecuzione per ragioni politiche". Comunque, ha aggiunto Putin, chiunque diventerà presidente, "non ci saranno cambiamenti fondamentali nella politica degli Stati Uniti verso la Russia". E le voci su presunti legami della Russia con Donald Trump sono delle "fesserie". Trump ha imposto a Mosca "più sanzioni di ogni altro".
Putin ha anche dichiarato che la Russia ammette l'errore della politica estera dell'Urss per i carri armati sovietici in Ungheria e Cecoslovacchia. "Abbiamo ammesso da tempo che questa parte della politica dell'Unione Sovietica era sbagliata e ha portato solo all'escalation delle tensioni", ha detto Putin, rispondendo al moderatore della discussione, che ha citato le autorità ceche e ungheresi secondo cui "l'Urss si è comportata come un colonizzatore quando ha portato i carri armati a Praga e Budapest". Lo riporta la Tass.
L'Occidente, in primo luogo gli Stati Uniti, nella sua politica estera si muove sullo stesso binario dell'Unione Sovietica, mentre non bisogna mai fare nulla che sia in netta contraddizione con gli interessi di altre nazioni, ha dichiarato il presidente russo durante una sessione plenaria del Forum economico orientale, parlando della decisione dell'Unione Sovietica di inviare truppe in Cecoslovacchia nel 1968 e in Ungheria nel 1956. "Si dovrebbe evitare di fare qualcosa nella sfera della politica estera che sia in netta contraddizione con gli interessi di altre nazioni. È proprio questo il rastrello che i Paesi leader dell'Occidente, e soprattutto gli Stati Uniti, calpestano di continuo", ha sottolineato.
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