"Chiedo agli spagnoli di credere in me". E' il passaggio centrale del primo discorso della principessa di Asturia, Leonor di Borbone, al Palazzo reale, dopo il suo giuramento alla Costituzione. "Mi impegno a rispettare e difendere la Carta e i principi democratici che essa illustra", ha aggiunto l'erede al trono.
Poco dopo ha preso la parola il padre, Felipe VI: "Cara Leonor, non sarai sola nel tuo cammino. Troverai il sostegno necessario nella tua famiglia, come in quello del popolo spagnolo che saprà riconoscere la tua dedizione dimostrando incoraggiamento e affetto. Il tuo giuramento - ha concluso il re - è l'espressione solenne dell'impegno di chi incarna la continuità della nostra monarchia parlamentare con i nostri principi democratici e valori costituzionali".
Alle 11 in punto Leonor di Borbone ha giurato fedeltà alla Costituzione davanti alle Corti ed è diventata l'erede al trono, in un giorno storico per la giovane democrazia spagnola.
Tutto il Paese ormai è in preda alla 'leonormania': le vie centrali di Madrid sono piene di bandiere nazionali, tutti i lampioni sono stati addobbati con le foto della Principessa delle Asturie. Una ragazza che, soprattutto per volere della madre, la regina Letizia ex giornalista della tv pubblica, sta interpretando il suo ruolo in un modo molto più moderno e aperto alla società rispetto alle tradizioni del passato. Basti pensare alla scelta della famiglia di farle trascorrere l'ultimo anno del liceo in una scuola gallese.
Tantissimi spagnoli entusiasti sono arrivati di prima mattina dietro le transenne per vedere da vicino la famiglia reale. In tutta la zona anche un notevole spiegamento di forze di polizia, oltre 900 agenti, per garantire la sicurezza all'atto più solenne che si celebra nel parlamento spagnolo. Una seduta speciale che oggi assume anche un grande significato politico: la casa reale, secondo la Costituzione spagnola, è il simbolo dell'unità dello Stato.
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