Dopo mesi di controversie sulla
ripartizione dei costi generati dall'accoglienza dei rifugiati,
il governo federale di Berlino e quelli delle Regioni tedesche
hanno raggiunto nella notte un accordo su misure finalizzate a
ridurre l'immigrazione irregolare in Germania anche attraverso
restrizioni delle prestazioni per i richiedenti asilo e un
prolungamento dei controlli alle frontiere orientali del Paese.
E' quanto emerge da una sintesi dell'agenzia Dpa.
Dopo quasi nove ore di consultazioni, il socialdemocratico
(Spd) cancelliere Olaf Scholz ha parlato di un "momento storico"
mentre il presidente dell'Assia, il cristiano-democratico (Cdu)
Boris Rhein, ha detto che è stato avviato "un percorso (...)
composto da molti passi" ancora da compiere.
Nello specifico è stato concordato che, a partire dal
prossimo anno, il governo federale pagherà una somma forfettaria
annuale di 7.500 euro per ogni richiedente asilo e non più una
somma totale annuale di circa 3,7 miliardi di euro. Scholz l'ha
parlato di "transizione verso un sistema che respira" ossia che
concede più o meno soldi a seconda che ci sia un aumento o un
calo del numero di migranti.
II governo federali e quelli regionali hanno concordare di
voler cercare "misure chiare e mirate contro l'immigrazione
incontrollata" fra l'altro esaminando la possibilità di
procedure di asilo da svolgere al di fuori dell'Europa,
espletando più velocemente quelle attuali in Germania attraverso
nuovi obbiettivi: uno è che le procedure per i migranti che
vengono da Paesi con un tasso di riconoscimento inferiore al 5%
dovrebbero essere completate entro tre mesi.
Inoltre saranno mantenuti in futuro controlli che la Germania
effettua attualmente alle frontiere con Svizzera, Repubblica
Ceca, Polonia e Austria. I richiedenti asilo in Germania
riceveranno almeno una parte dei loro sussidi attraverso una
carta di pagamento. E se le procedure si protraggono,
l'equiparazione dei sussidi di base al livello dell'assistenza
sociale verrà rinviato dall'attuale scadere dei 18 mesi a 36.
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