"Un massacro di migranti: 6.618
persone sono morte nel 2023 nel tentativo di raggiungere le
coste spagnole, equivale a 18 vittime al giorno, numeri mai
registrati prima, realmente terribili, che non possiamo
normalizzare". E' drammatico il rapporto presentato oggi a
Madrid dalla Ong Caminando Fronteras, che opera dal 2002 per la
difesa dei diritti delle persone e comunità migranti sulla
frontiera occidentale euro-africana. Il report, che analizza i
movimenti sulle principali rotte migratorie fra la frontiera
marittima e terrestre di Spagna e la frangia costiera che va dal
sud del Senegal all'Algeria, raccoglie dati di prima mano delle
persone scomparse, sulla base di segnalazioni a un telefono di
allerta degli stessi migranti e dei loro familiari. Informazioni
poi incanalate all'Osservatorio per i Diritti Umani, creato nel
2017.
Fra le vittime della strage, 363 donne e 384 bambini e un
totale di 84 imbarcazioni scomparse con il loro carico umano
senza lasciare traccia. "Si conferma che quella delle Canarie è
la rotta più mortale", ha spiegato Helena Maleno, la
coordinatrice di Caminando Fronteras nel presentare
l'investigazione. "l principale problema è che si continua a
dare priorità al controllo delle migrazioni invece che al
diritto alla vita", ha aggiunto. Maleno ha denunciato
l'omissione del dovere di soccorso come priorità, in difesa del
diritto alla vita; le misure di controllo alle frontiere che
attentano ai diritti umani dei migranti; i ritardi o la mancata
attivazione dei mezzi di ricerca e salvataggio. Il rapporto
ricostruisce 231 tragedie registrate sulle rotte migratorie alla
frontiera euro-africana nel 2023.
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