Alexey Navalny è apparso in
collegamento video per un'udienza per la prima volta da quando,
a dicembre, è stato trasferito nel remoto carcere "Lupo Polare"
della regione di Yamalo-Nenets, sopra il circolo polare artico.
Lo riferisce la testata Mediazona precisando che l'oppositore
russo è comparso in collegamento video dal carcere per un
processo sugli abusi che ha denunciato nella colonia penale IK-6
di Melekhovo, dove era precedentemente detenuto.
Per quasi tutto il mese di dicembre, non si è saputo dove
fosse Navalny, e le udienze in programma in quelle settimane
sono state rinviate. Il 6 dicembre lo staff dell'oppositore ha
denunciato di aver perso i contatti con lui e l'11 dicembre la
sua portavoce ha fatto sapere che secondo il centro detentivo di
Melekhovo il dissidente non era più lì. Solo a fine mese, le
autorità hanno annunciato che Navalny era stato trasferito in
una remota colonia penale a regime speciale nell'estremo nord
della Russia.
Secondo Mediazona, la corte ha respinto oggi il ricorso di
Navalny contro i 12 giorni di punizioni inflittigli con l'accusa
di aver definito "diavolo" un ispettore che gli aveva sottratto
una penna. A novembre, Navalny ha denunciato che la direzione
del carcere gli aveva sequestrato gli "strumenti di scrittura".
Il 2 febbraio è invece in programma un'udienza sulla denuncia
contro il mancato recapito della corrispondenza a Navalny.
L'oppositore ha denunciato diversi gravi soprusi in questi
due anni di reclusione e di essere stato continuamente rinchiuso
in un'angusta cella di isolamento con i pretesti più assurdi.
Dall'agosto del 2022 si stima che il dissidente abbia trascorso
273 giorni in cella di isolamento. Una situazione già rimarcata
da Amnesty International, che ha accusato la direzione del
carcere di Melekhovo di voler "spezzare lo spirito di Navalny
rendendo la sua esistenza nella colonia penale insopportabile,
umiliante e disumanizzante".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA