E' morto a 87 anni lord Jacob
Rothschild, finanziere, imprenditore e membro della celebre
famiglia di banchieri, nonché membro indipendente della Camera
dei Lord britannica, in forza dei titolo di IV barone
Rothschild, dal 1991 al 1998: anno in cui una riforma, volta a
ridimensionare quasi a zero le presenze dei membri della Camera
alta per diritto ereditario, lo privò del seggio assieme ad
altri.
Figlio di Victor, III barone Rothschild, e di una donna
cristiana anglicana convertita per il matrimonio all'ebraismo
osservante, Jacob studiò all'università di Oxford per poi
formarsi come finanziere nella banca di famiglia, la NM
Rothschild & Sons, a partire dal 1963, e quindi creare una
propria società, la J Rothschild Assurance Group in coppia con
sir Mark Weinberg nel 1980. Ricordato dai familiari come un
filantropo, ricevette in vita le massime onorificenze
britanniche dai reali di casa Windsor ed ebbe anche incarichi
pubblici come vicepresidente del gruppo televisivo Sky o
presidente del comitato dei garanti della National Gallery,
museo simbolo di Londra. "Nostro padre Jacob - hanno scritto i 4
figli in un messaggio, precisando che la sepoltura avverrà in
privato secondo il rito ebraico - è stata una figura eminente
per tante persone... come finanziere stimato, campione delle
arti e della cultura, servitore devoto della cosa pubblica,
sostenitore appassionato di attività di beneficenza in Israele e
per la cultura ebraica, ambientalista entusiasta, amico, padre e
nonno amatissimo".
I suoi interessi d'affari hanno riguardato prevalentemente la
finanza, ma hanno spaziato pure in altri settori come quello
petrolifero: incluso un accordo sottoscritto nel 2003 per
provare a mettere in custodia (invano) asset dell'oligarca russo
Mikhail Khodorkovsky, oppositore di Vladimir Putin, prima
dell'arresto di questi e della confisca di fatto del suo gruppo,
Yukos; o ancora l'acquisizione nel 2013 dal governo d'Israele,
attraverso la società Genie Energy, del diritto esclusivo di
sfruttamento d'un giacimento di greggio nell'area del Golan
siriano occupato.
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