La condanna in Russia del
dissidente Oleg Orlov è un tentativo da parte di Putin di
"zittire" i critici. Lo afferma il comitato per il Nobel.
Una Corte moscovita ha ieri condannato a due anni e mezzo di
reclusione lo storico dissidente Oleg Orlov, già copresidente
della fondazione Memorial alla quale è stato assegnato il Premio
Nobel per la pace nel 2022. L'accusa di cui è stato giudicato
colpevole è "discredito" delle forze armate, per le sue critiche
alla cosiddetta 'operazione militare speciale' in Ucraina.
L'Unione europea è "scioccata" per la decisione dei giudici, ha
detto l'Alto rappresentante per la politica estera comune, Josep
Borrell, per il quale Orlov "non ha commesso alcun crimine".
Borrell è inoltre tornato a chiedere a Mosca "il rilascio
immediato e incondizionato" di tutti i prigionieri politici.
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