I Rappresentanti Permanenti dei 27, a quanto si apprende, hanno raggiunto un "accordo di principio" sull'uso degli extraprofitti dei beni russi congelati per gli aiuti militari all'Ucraina, al quale sarà dedicato il 90% dei fondi. Il testo, si apprende ancora, necessiterà di qualche limatura ulteriore ma sulla misura, nel corso della riunione Coreper II, l'accordo di principio è stato raggiunto.
La quota destinata alle istituzioni di deposito accentrato - in inglese Central Securities Depository o CSD, principalmente Euroclear - per la gestione dello strumento è stata ridotta allo 0,3%. Quindi uno 0,2% ulteriore rispetto al vecchio testo (la proposta originale prevedeva il 3%). La presidenza belga più tardi farà sapere in quale "formazione consiliare" si terrà il via libera definitivo. Il primo 'bonifico' - stando alle indicazioni della Commissione - potrebbe a questo punto partire entro luglio.
"Accolgo con favore l'accordo politico raggiunto oggi sulla nostra proposta di utilizzare i proventi dei beni russi immobilizzati per l'Ucraina. Non ci potrebbe essere un simbolo più forte e un uso migliore di questo denaro se non quello di rendere l'Ucraina e tutta l'Europa un posto più sicuro in cui vivere". Lo scrive su X Ursula von der Leyen.
"Grande progresso: gli ambasciatori presso l'Ue hanno concordato il prossimo passo sull'utilizzo dei profitti derivanti dai beni russi congelati per sostenere l'Ucraina. Una volta formalizzato, dobbiamo far arrivare i fondi all'Ucraina il prima possibile. Il primo miliardo di euro dovrebbe essere trasferito entro l'estate, principalmente per il sostegno militare. La Russia pagherà direttamente per i suoi crimini". Lo scrive su X il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
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