"Ci sono anche dei minori" assieme a Ilaria Salis nel domicilio ungherese rivelato ieri dal giudice Jozsef Sos nel corso della terza udienza del processo a carico della 39enne attivista milanese. E ora "sono a rischio" così come il resto della famiglia che la ospita, come ha spiegato Roberto Salis che è tornato a denunciare i problemi per la sicurezza di sua figlia dopo quanto successo ieri in aula a Budapest.
Nel corso di un incontro ad Aosta, il padre della candidata alle prossime europee per Avs ha ripercorso le difficoltà di trovare un appartamento dove potesse scontare i domiciliari e, scartata l'opzione dell'affitto per il tipo e la durata dei contratti proposti, "abbiamo dovuto trovare una soluzione alternativa, che per fortuna si è manifestata grazie al fatto che dei cittadini italiani hanno detto 'la prendiamo in casa noi'. Perché esiste anche un'umanità in questo mondo", ha spiegato. "Queste persone - ha detto - si sono manifestate scrivendo una mail all'ambasciata, che poi l'ha fatta pervenire agli avvocati di Ilaria". Quindi, "abbiamo preso dei contatti con questi signori" che sono ovviamente persone stupende, diventano miei fratelli e mie sorelle. Però adesso sono a rischio anche loro".
Le due soluzioni proposte ieri da Roberto Salis di scontare i domiciliari in Italia o in ambasciata sono "fuori questione", come ha ribadito Gyorgy Magyar, il legale ungherese di Ilaria Salis, anche perché, di fatto, trasferirla nell'ambasciata a Budapest equivarrebbe a lasciarla partire per l'Italia, cosa che potrà avvenire solo in seguito a una decisione del tribunale. In merito, Salis spiega di non aver "sentito più nessuno da dopo l'udienza. Di fatto - ha proseguito - ormai sono interrotti da tempo i rapporti con il governo. Noi siamo furibondi con le istituzioni per il supporto che stiamo avendo per Ilaria".
Impercorribile anche la richiesta di immunità, sulla quale ieri il giudice Sos ha detto di aver chiesto informazioni alle autorità italiane, visto che in Ungheria è regolamentata in modo diverso: "Anche se la richiesta è stata fatta all'ambasciata ungherese a Roma - ha spiegato l'ambasciatore italiano a Budapest Manuel Jacoangeli - siamo intervenuti per dare una pronta risposta alla richiesta del giudice, spiegando che trattandosi di elezioni europee non si può che fare riferimento alle direttive europee", che parlano di esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario solo per "i membri" del Parlamento europeo che si trovano in uno stato diverso dal loro.
Ilaria Salis dovrà quindi restare nel domicilio ormai noto a tutti, compresi i militanti di estrema destra presenti ieri in tribunale, con il compito di garantirne la sicurezza affidato alle autorità ungheresi, dopo che sono tornati a Bucarest i due dirigenti della Polizia di Stato arrivati in occasione dell'udienza di ieri. Per tornare presto in Italia e lasciare l'appartamento ungherese dove si trova da giovedì, deve attendere l'esito delle elezioni europee. Se verrà eletta, alla prima seduta del Parlamento europeo il 16 luglio ci sarà da libera cittadina anche lei.
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