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Il summit in Svizzera 'riafferma l'integrità territoriale' dell'Ucraina

Il summit in Svizzera 'riafferma l'integrità territoriale' dell'Ucraina

Ma Arabia Saudita, India, Brasile, Sudafrica e Indonesia non firmano il comunicato finale.

16 giugno 2024, 16:57

Redazione ANSA

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Zelensky al suo arrivo alla Conferenza di pace in Svizzera - RIPRODUZIONE RISERVATA

Zelensky al suo arrivo alla Conferenza di pace in Svizzera - RIPRODUZIONE RISERVATA

     Il comunicato finale approvato al vertice di pace per l'Ucraina a Lucerna in Svizzera "riafferma l'integrità territoriale" dell'Ucraina, sottolinea che "il dialogo tra tutte le parti è necessario per porre fine" al conflitto  e sollecita il completo scambio di prigionieri di guerra e il ritorno dei bambini deportati dalla Russia. Nel testo si denuncia anche "la militarizzazione della sicurezza alimentare".

     "Qualsiasi utilizzo dell'energia nucleare e degli impianti nucleari deve essere sicuro, protetto, tutelato e rispettoso dell'ambiente. Le centrali e gli impianti nucleari ucraini, inclusa la centrale nucleare di Zaporizhzhia, devono funzionare in modo sicuro e protetto sotto il pieno controllo sovrano dell'Ucraina e in linea con i principi dell'AIEA e sotto la sua supervisione", si legge nel comunicato. "Qualsiasi minaccia o uso di armi nucleari nel contesto della guerra in corso contro l'Ucraina è inammissibile", recita il documento. 

   Il comunicato è stato firmato da 80 Paesi, su 92 presenti a vari gradi di rappresentazione. I Paesi che non compaiono sulla lista sono: Armenia, Brasile (osservatore), Colombia, Vaticano (osservatore), India, Indonesia, Libia, Messico, Arabia Saudita, Sud Africa, Thailandia ed Emirati Arabi Uniti. Nella lista dei firmatari compaiono la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio d'Europa ma non altre organizzazioni internazionali.   

    "Alcuni Paesi hanno deciso di non firmare, dobbiamo rispettare le opinioni di tutti: arriveranno". Lo ha detto Volodymyr Zelensky alla fine del vertice di pace. "In 84 hanno firmato subito, per me è un grande successo", ha detto. "Certi Paesi hanno la loro visione sulla guerra e c'è anche l'eredità storica dell'Urss nelle relazioni con alcuni Paesi e questo va tenuto conto".

    "La Cina ha influenza politica sulla Russia, può aiutarci", ha aggiunto, spiegando che "rispettiamo la Cina e la sua integrità territoriale, chiediamo che Pechino rispetti la nostra. Non abbiamo mai detto che la Cina è nostra nemica, abbiamo un solo nemico: Putin" e "vorrei che la Cina fosse nostra amica", ha aggiunto.

   "Due settimane fa si scriveva che l'Arabia Saudita aveva declinato l'invito al summit e noi sapevamo che non era vero. Il fatto che sia qui dimostra che è impegnata nel processo di pace: Riad è nella partita". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni di alcuni Paesi del Sud Globale. Riad aveva parlato della necessità di "compromessi difficili". "Noi rispettiamo le posizioni degli altri Paesi. La nostra posizione è chiara: i principi fondamentali del diritto internazionale e della carta dell'Onu devono essere al centro del processo di pace, sul resto possiamo parlare".

     "I Paesi che non sono venuti al vertice vedono quello che sta accadendo: l'Ucraina sta costruendo consenso intorno alla formula di pace e questo ci permette di compiere enormi passi avanti verso una pace giusta, non a tutti i costi", ha aggiunto Kuleba, sottolineando che "il prossimo summit dovrebbe portare alla fine della guerra e abbiamo bisogno che l'altra parte sia al tavolo: il nostro compito è portare l'Ucraina a quel tavolo il più forte possibile".

 

    Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha detto al termine del summit che "siamo in guerra, non abbiamo tempo, il lavoro per il prossimo vertice deve prendere mesi, non anni", precisando di aver già proposto la creazione di "gruppi di lavoro".

   "Quando saremo pronti, ci sarà un nuovo vertice e alcuni Paesi si sono già offerti di ospitarlo". Questi gruppi di lavoro, secondo Zelensky, potrebbero essere ospitati da diversi Paesi disponibili ad accogliere le delegazioni, che saranno a vari livelli, sia di "consiglieri" - come nelle prime fasi del processo che ha portato al vertice di Lucerna - sia di "ministri". Si lavorerà su "temi specifici". "È importante che tutti i partecipanti hanno sostenuto l'integrità territoriale dell'Ucraina, altrimenti non ci sarà pace".

 

   Da Mosca, intanto, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che "Zelensky dovrebbe pensare all'offerta di pace di Putin, perché la situazione militare a Kiev è peggiorata". "Il presidente russo Vladimir Putin non rifiuta i negoziati con l'Ucraina, ma il loro esito deve essere approvato dal legittimo governo ucraino. Volodymyr Zelensky non appartiene a questa categoria", ha aggiunto Peskov, secondo il quale Zelensky "non è la persona con cui si può registrare un accordo per iscritto perché de jure questa registrazione sarà illegittima". "Tuttavia, Putin non rifiuta nulla, non rifiuta la possibilità di negoziati, secondo la costituzione del Paese", ha aggiunto Peskov.

    Il presidente ucraino ha risposto che "la Russia e il suo leader non sono pronti alla pace. Putin ha però compiuto un grande errore, utile per noi: perché le sue parole, il suo cosiddetto piano di pace, hanno mostrato che non è interessato alla pace e questo lo hanno riconosciuto qui anche Paesi che hanno visioni diverse". 

    "Putin combatte per se stesso, comprende che è isolato anche se non totalmente". Lo ha detto Volodymyr Zelensky al termine del summit di pace. "Per questo per la Cina Putin non è un player, abbiamo sollevato l'argomento con la Cina e ne siamo convinti. Il nostro compito è fare di tutto perché la società comprenda il suo isolamento, così avremmo una speranza di finire la guerra diplomaticamente. Ma Putin crede che può ancora dividere l'Europa e altri alleati", ha aggiunto.

    La ministra degli Esteri della Lettonia,  Baiba Braže, ha detto da parte sua all'ANSA che "le accuse di illegittimità del Cremlino a Volodymyr Zelensky sono chiaramente una strategia per minare il processo di pace". "Mosca - ha aggiunto - ha esercitato grande pressioni su diversi Paesi perché non partecipassero al vertice ma non ha avuto successo: quello che vediamo qui è la nascita di una maggioranza di sostegno globale ai principi della Carta dell'Onu". "Il fatto che la Cina non sia qui è una perdita per Pechino e penso che lo realizzeranno", ha spiegato.

   "Nessun Paese accetterebbe mai i termini vergognosi di Putin. Il percorso per la pace reale richiede determinazione, alla fine toccherà all'Ucraina decidere i termini di una pace giusta. Chiedo alla Russia di ascoltare la voce della comunità internazionale", ha dichiarato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al termine del vertice di pace.

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