In Romania potranno essere
abbattuti 481 orsi entro quest'anno, più del doppio rispetto ai
220 del 2023. Il relativo provvedimento è stato adottato oggi a
larga maggioranza dal parlamento di Bucarest dopo la morte nei
giorni scorsi di una giovane escursionista attaccata da un orso
in una zona montuosa della Transilvania (centro), un episodio
che ha scosso fortemente l'intero Paese balcanico.
Il presidente Klaus Iohannis si era detto scioccato per la
tragica morte, sostenendo che il numero di plantigradi in
Romania sia eccessivo. Il premier Marcel Ciolacu aveva per
questo convocato una sessione straordinaria del Parlamento,
richiamando i deputati dalla pausa estiva. Dopo aver osservato
un minuto di silenzio in memoria della giovane escursionista,
l'assemblea ha approvato oggi con 214 voti a favore, sette
contrari e 23 astenuti una legge il cui obiettivo è far fronte e
porre sotto controllo l'eccessiva popolazione di orsi nel Paese.
Il provvedimento mira al tempo stesso a prevenire per quanto
possibile gli attacchi degli enormi animali contro le persone.
Gli orsi potranno essere abbattuti da cacciatori in
coordinamento con tecnici e esperti. Stando a dati del ministero
dell'ambiente a Bucarest, la Romania è il Paese europeo, esclusa
la Russia, con la maggiore popolazione di orsi bruni, stimati in
circa 8 mila. E negli ultimi 20 anni, sempre secondo i dati del
ministero dell'ambiente, nel Paese balcanico 26 persone sono
state attaccate e uccise da orsi, e altre 274 gravemente ferite.
Secondo la sezione romena del Wwf la soluzione non sta
nell'abbattimento degli orsi ma piuttosto in una differente
gestione del problema.
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