L'onda lunga delle polemiche
sulle cerimonia d'apertura dei Giochi di Parigi arriva fino in
Transilvania, dove il premier ungherese Viktor Orban in
trasferta non ha perso l'occasione per lanciare la sua nuova
invettiva contro "la debolezza e la disintegrazione
dell'Occidente". Lo spettacolo sulla Senna che ha reso omaggio a
una Francia multietnica e ha messo in risalto la comunità Lgbtq+
è l'emblema del "vuoto morale", ha attaccato il premier magiaro
dalla scuola estiva di Baile Tusnad facendo riferimento alle
drag queen che ricreavano l'Ultima cena di Cristo.
"Si perdono gradualmente i legami metafisici, con Dio, la
patria e la famiglia" e questo "ha portato all'assenza di
moralità pubblica, come si può vedere dalla cerimonia di
apertura delle Olimpiadi", ha affermato, aggiungendo che "i
valori occidentali, a lungo ritenuti universali, sono
considerati sempre più inaccettabili e rifiutati da molti Paesi
del mondo" come Cina, India, Turchia e Paesi arabi.
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