L'Archivio Cinematografico della
Direzione Generale per le Relazioni Culturali con l'estero
(Dgrc) - che si trova presso l'Archivio Storico Diplomatico
della Farnesina - conserva un'abbondante documentazione sulla
diffusione di film e documentari italiani, sulla partecipazione
italiana a festival e manifestazioni internazionali e sulla
trattazione di accordi cinematografici con altri paesi: un
settore tuttora rilevante della proiezione dell'Italia
all'estero. Lo ha segnalato il ministero degli esteri ricordando
che per quanto riguarda la diffusione di film e documentari
italiani, fino agli anni Cinquanta la Dgrc non disponeva di
fondi che potessero essere destinati all'acquisto sul libero
mercato di materiale cinematografico da inviare alle sedi estere
per promuovere in questi paesi un'adeguata opera di divulgazione
culturale.
Per questo - ha continuato - era solita rivolgersi per i
prestiti alla Cineteca Autonoma del Ministero della Pubblica
Istruzione per i documentari di natura didattica, mentre tramite
l'Enit si provvedeva all'invio di documentari di argomento
turistico. La Dgrc richiedeva inoltre prestiti di documentari
alla Incom (Industrie cortimetraggi) e alla Unitalia Film
(Unione internazionale per la diffusione del film italiano
all'estero). I film - ha proseguito - venivano in genere
prestati a titolo gratuito da privati produttori cinematografici
e le pellicole spedite tramite corriere alle varie sedi. Poi,
da queste restituite sempre a mezzo corriere. I prestiti erano
in genere limitati a pochi esemplari, vista l'esiguità delle
scorte in possesso ai prestatori, ai lunghi tempi delle
spedizioni e al limitato interesse degli industriali del cinema
ad offrire gratuitamente le loro pellicole per usi di carattere
culturale che non garantivano un vantaggio economico immediato.
Fra i film inviati dalla Dgrc per la proiezione in vari paesi
esteri figura 'Ladri di biciclette' (1948), di Vittorio De Sica,
film capolavoro della cinematografia italiana del dopoguerra. A
scorrere l'elenco dei paesi esteri nei quali la pellicola fu
inviata - ha aggiunto il ministero - si ha un'idea dell'entità
del successo che il film di De Sica ebbe a livello mondiale: fra
questi figurano anche paesi geograficamente molto lontani, dove
è difficile figurarsi il successo di un film italiano, come
l'Ecuador.
Da entrambi i lati della Cortina di ferro - ha sottolineato -
'Ladri di biciclette' ottenne un riconoscimento, sia di pubblico
sia di critica, "senza paragoni per un film italiano. Ne sono
testimonianza le rassegne di stampa estera che accompagnavano le
relazioni dei diplomatici delle sedi estere relativamente alle
proiezioni del film". Nella stampa dell'epoca si metteva in
evidenza come, attraverso il cinema del dopoguerra, il nostro
Paese abbia saputo trovare una voce di verità per riproporre
alla meditazione di sé stesso e del mondo alcuni problemi
fondamentali della vita sociale, richiamando su di essi
l'attenzione degli uomini e dei dirigenti politici.
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