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Torna la paura in Spagna, allarme rosso a Malaga

Torna la paura in Spagna, allarme rosso a Malaga

Nuova allerta massima nelle zone già colpite 2 settimane fa

MADRID, 14 novembre 2024, 08:40

di Paola Del Vecchio

ANSACheck
Flooded street in Malaga © ANSA/EPA

Flooded street in Malaga © ANSA/EPA

La paura viene dal cielo in Spagna con le piogge torrenziali provocate da una nuova Dana che sta transitando sulla penisola, lasciando una scia di allagamenti, inondazioni e zone evacuate soprattutto nella provincia di Malaga e al sud di Tarragona, sul versante orientale. E minaccia di nuovo la provincia di Valencia, già in ginocchio per lo tsunami di acqua e fango che si è abbattuto sul Levante due settimane fa.

La situazione si è aggravata con il passare delle ore fino all'allerta rossa diramata per le intense piogge che hanno inondato il centro di Malaga, allagando centri commerciali, case, negozi, cortili e garage. E che non hanno risparmiato l'Ospedale Clinico, dove l'emergenza ha colpito il laboratorio di analisi e il pianoterra. Per precauzione sono state sgomberata decine di abitazioni nel quartiere di Campanillas, dopo le 3.000 persone evacuate al mattino dalle aree prossime alla riva del fiume Guadalhorce in piena. Scuole, università e parchi pubblici sono stati chiusi, sospese le attività sportive. Renfe, il gestore delle infrastrutture ferroviarie, ha interrotto alle 13.30 i collegamenti di alta velocità Malaga-Madrid. Sospesi anche i collegamenti ferroviari e con autobus fra Cordova e Malaga.

L'emergenza meteo ha colpito vaste zone della provincia di Malaga, i comuni di Benamargosa e Velez-Malaga, dove per le piogge ininterrotte le autorità locali hanno segnalato straripamenti di corsi d'acqua locali, con inondazioni di strade e case e danni alla rete elettriche e alle tubature dell'acqua. La piena del fiume Velez ha costretto vigili del fuoco e protezione civile ad evacuare oltre 1.100 persone da due camping e da un insediamento rom nella zona costiera di Torre del Mar.

Nel palazzetto dello sport locale e nell'istituto scolastico Juan Paniagua sono state allestite strutture per i ricoveri notturni. Situazione molto critica anche al sud di Tarragona, dove vige l'avviso rosso per rischio estremo rilanciato dall'Agenzia statale di meteorologia, per piogge torrenziali che potrebbero superare i 180 litri per metro quadrato in meno di 12 ore. Anche qui le autorità hanno sospeso attività scolastiche, chiuso strutture sportive e centri di salute. Gli allagamenti hanno provocato chiusure parziali sull'autostrada AP 7 verso la Catalogna, e file chilometriche nonostante la limitazione della circolazione ai soli servizi essenziali.

La situazione avversa con l'allerta rossa per le piogge, anche torrenziali, resterà in vigore almeno fino all'alba a Malaga, Granada e nel nord di Castellòn, Ma è nella provincia di Valencia che si guarda al cielo con angoscia. Piove sul bagnato, dopo la Dana di due settimane fa ha coperto con una coltre di fango una settantina di municipi e strappato almeno 222 vite. E dove sono stati recuperati i corpi dei piccoli Ruben e Izan, di 3 e 5 anni, trascinati dalle acque che il 29 ottobre avevano invaso la loro casa.

Le ricerche dei 17 sono state interrotte, dopo che Amet ha elevato a livello rosso, di rischio estremo, l'allerta per le piogge torrenziali sul litorale nord e sud di Valencia, fino a mezzogiorno. Nel frattempo sono stati sospesi i collegamenti ferroviari fra Valencia e Barcellona e tra Valencia e Madrid.

Il centro operativo delle emergenze della Comunità Valenziana ha inviato un messaggio del sistema 'Es-Alert' alle popolazioni di una ventina di municipi, già colpiti dalle esondazioni del torrente del Poyo e del fiume Magro, come misura di prevenzione per il nuovo temporale. Resteranno chiuse le scuole nei comuni dove a stento erano riprese le lezioni, e in 20 municipi resta limitata la circolazione ai soli servizi essenziali. Ad Aldaia, Paiporta, Picania, il ground zero della catastrofe, con l'aiuto dell'esercito sono state innalzate barricate con sacchi di sabbia sugli argini più bassi dei torrenti, per tentare di frenare eventuali nuove piene. 

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