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Biden al G20: 'Sostenere la sovranità di Kiev'. Cremlino: 'Risposte appropriate ai missili contro di noi'

Biden al G20: 'Sostenere la sovranità di Kiev'. Cremlino: 'Risposte appropriate ai missili contro di noi'

'Intesa al summit: 'Iniziative per una pace durevole'. Trump jr: 'Biden vuole la terza guerra mondiale'

18 novembre 2024, 17:46

Redazione ANSA

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Joe Biden © ANSA/AFP

Joe Biden © ANSA/AFP

 "Gli Stati Uniti sostengono la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina e così dovrebbero fare anche tutti quelli seduti a questo tavolo".

Lo ha detto Joe Biden alla prima sessione del G20 a Rio de Janeiro dove, secondo l'agenzia Bloomberg, la guerra entra nella bozza con un linguaggio ammorbidito.

Secondo alcune fonti  nel comunicato finale si metterà in evidenza la "sofferenza umana e gli impatti negativi" del conflitto sulla sicurezza alimentare ed energetica globale, ma anche sull'inflazione e sulla crescita. Nel comunicato - prosegue Bloomberg - si dà il benvenuto "a tutte le iniziative rilevanti e costruttive a sostegno di una pace durevole", basata sulla Carta delle Nazioni Unite.

A tenere banco comunque è l'autorizzazione di Joe Biden all'Ucraina ad utilizzare missili a lungo raggio per colpire le forze russe e nordcoreane solo nella regione russa di Kursk. Lo scrive Axios. La fonte ha affermato che la decisione di Biden è stata comunicata all'Ucraina circa tre giorni fa e che la motivazione alla base di questa decisione è quella di dissuadere la Corea del Nord dall'inviare altre truppe in Russia per la guerra contro l'Ucraina. I funzionari statunitensi sperano che, se le truppe nordcoreane a Kursk venissero colpite, Pyongyang potrebbe rivedere la decisione di inviare truppe in Russia e il contrattacco russo a Kursk fallirebbe.

 "Sembra che il complesso militare-industriale voglia assicurarsi di far scoppiare la terza guerra mondiale prima che mio padre abbia la possibilità di creare la pace e salvare vite. Bisogna bloccare quei trilioni di dollari". Così Donald Trump jr, figlio del presidente eletto, attacca su X la decisione di Joe Biden di autorizzare Kiev a usare gli Atacms contro la Russia.

"Il governo tedesco era informato della decisione di Washington di consentire all'Ucraina di utilizzare missili ad ampio raggio contro la Russia. E no, questo non modifica la posizione del governo tedesco sulla consegna dei Taurus". È quello che ha detto il portavoce del cancelliere tedesco Olaf Scholz, Wolfgang Buechner, rispondendo alle domande alla conferenza stampa di governo a Berlino. Scholz ha sempre ripetuto che non consegnerà i panzer richiesti dall'Ucraina.

 "Putin ha risposto a tentativi di dialogo con il più pesante bombardamento in mesi contro le infrastrutture civili, quelle energetiche in particolare: non pare che voglia negoziare, al contrario". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell arrivando al Consiglio Esteri. "Ho detto che dobbiamo imparare a usare il linguaggio del potere, ma per farlo devi essere unito e troppe volte non lo siamo stati, con discussioni troppo lunghe: questo impedisce all'Ue di essere una potenza geopolitica", ha aggiunto.

La Cina ha riaffermato le sue richieste urgenti di soluzione politica alla guerra in Ucraina, in risposta al via libera di Washington a Kiev sull'utilizzo dei missili americani a lungo raggio contro obiettivi militari all'interno della Russia. "La cosa più urgente è promuovere il raffreddamento della situazione il prima possibile", ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, in merito alla decisione presa dagli Usa. Parlando nel corso del briefing quotidiano, Lin ha affermato che la soluzione guida è quella "di un cessate il fuoco tempestivo e di una soluzione politica".

Cremlino: 'Risposte appropriate ai missili contro di noi'

La decisione degli Usa di consentire all'Ucraina di colpire il territorio russo con i missili Atacms avrà "risposte appropriate" da parte di Mosca. Lo ha detto alla Tass il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Il portavoce ha ricordato quanto detto lo scorso settembre dal presidente Vladimir Putin, secondo il quale un tale utilizzo dei missili forniti da Paesi occidentali significherà che "i Paesi Nato sono in guerra con la Russia".

"La posizione della Russia - ha ricordato Peskov - è stata esposta chiaramente da Putin. Tale posizione è ben compresa dall'Occidente e dai Paesi che forniscono questi armamenti". "Vedremo - ha aggiunto il portavoce - se sceglieranno di fare questo passo avventato e potenzialmente pericoloso, provocando un'ulteriore escalation delle tensioni nel conflitto. Comunque è certo che tali azioni non resteranno senza una risposta appropriata, come Putin ha detto chiaramente". Due mesi fa il presidente aveva detto che l'uso di missili a lungo raggio forniti da Paesi dell'Alleanza atlantica per colpire la Russia dal territorio ucraino avrebbe significato che "i Paesi Nato, gli Usa e i Paesi europei, sono in guerra con la Russia". E questo perché, secondo Putin, le forze ucraine non possono da sole azionare questi armamenti, avendo bisogno di specialisti militari dei Paesi fornitori per inserire i dati di intelligence necessari al puntamento. "In questo caso, tenendo conto del cambiamento della stessa essenza di questo conflitto, prenderemo le decisioni appropriate sulla base delle minacce che ci verranno rivolte", aveva aggiunto il capo del Cremlino. In giugno, durante un incontro con i rappresentanti delle agenzie di stampa internazionali, Putin aveva ipotizzato che Mosca potesse rispondere fornendo a sua volta missili "nelle regioni del mondo da dove verranno sferrati attacchi sensibili a siti di quei Paesi che forniscono armi all'Ucraina", vale a dire della Nato. 

La situazione sul campo

"Questi non sono raid casuali, sono raid dimostrativi. Dopo le telefonate e gli incontri con Putin, dopo tutte le false chiacchiere sui media sulla presunta 'astensione' dagli attacchi. La Russia mostra ciò che le interessa veramente: solo la guerra. E questo segnale dovrebbe udirsi in ogni parte del mondo, dalle sale dove si riuniscono i membri del G20 a tutte le capitali del mondo".

Così il presidente ucraino Voldymyr Zelensky su Telegram dopo l'attacco russo che oggi ha fatot 8 morti a Odessa. "Un attacco con missili balistici su un'università e un edificio amministrativo", attacca il leader ucraino

Un attacco missilistico su Odessa ha causato 8 morti tra cui un bambino. Lo afferma il capo dell'amministrazione statale regionale di Odessa Oleg Kiper come riporta Ukrainska Pravda. "A seguito dell'attacco russo, 8 persone sono state uccise e 18 ferite. Tra le vittime c'è un bambino. Quattro persone sono in gravi condizioni", ha spiegato.

La Russia ha lanciato una serie di attacchi sull'Ucraina durante la notte, con almeno 11 droni kamikaze Shahed, lanciati dalla regione di Kursk e che sono stati per lo più abbattuti, ma anche con almeno due missili balistici ipersonici Iskander e un missile Kh-59, che le difese aeree ucraine non sono riuscite a intercettare e hanno colpito la regione di Sumy. Lo scrive Rbc - Ucraina, citando un comunicato dell'aeronautica militare. Non si fa riferimento a eventuali vittime. Degli 11 droni Shahed di fabbricazione iraniana, 8 sono stati abbattuti dalla contraerea nelle regioni di Poltava, Kharkiv, Cherkasy, Chernihiv e Kiev, mentre gli altri 3 sono caduti in zone aperte.

Le autorità ucraine hanno rivisto al rialzo il bilancio delle vittime e dei feriti causati dall'attacco missilistico a Sumy di ieri sera: 11 persone sono morte e 89 sono rimaste ferite. Tra le vittime ci sono due bambini e tra i feriti ci sono 11 bimbi. Lo riporta il Guardian. Volodymyr Artyukh, capo dell'amministrazione militare di Sumy, ha affermato che si tratta di "una tragedia che la Russia ha portato nella nostra terra".

Le difese aeree russe hanno intercettato la scorsa notte 59 droni ucraini lanciati contro il territorio della Federazione, di cui due sulla regione di Mosca. Lo riferisce il ministero della Difesa. La maggior parte dei velivoli senza pilota, 45, sono stati abbattuti sulla regione di Bryansk, sei su quella di Kursk, tre sul territorio della regione di Belgorod e tre su quella di Tula.

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