In Romania, dopo lo spoglio di
oltre il 90% delle schede espresse nelle presidenziali di ieri,
è passato in testa il candidato di estrema destra e filorusso
Calin Georgescu, autentica sorpresa della consultazione, che al
momento sopravanza di un paio di punti il premier
socialdemocratico e filoeuropeista Marcel Ciolacu. Stando ai
dati diffusi dalla tv nazionale, ripresi dai media regionali,
Georgescu, che si è presentato come indipendente, si attesta a
poco più del 22% dei consensi, rispetto a circa il 20% andato a
Ciolacu. Terza è Elena Lasconi, giornalista e sindaca, leader
del partito di centrodestra Usr, che ottiene intorno al 17%, e
solo quarto è George Simion, l'altro candidato della destra
estrema filorussa, poco sotto il 15%. Simion era dato dai
sondaggi in forte ascesa e probabile sfidante di Ciolacu al
ballottaggio dell'8 dicembre, al quale - se tale situazione
troverà conferma nei risultati finali - si affronteranno Ciolacu
e Georgescu, ritenuto su posizioni antisemite e contrarie al
proseguimento degli aiuti militari all'Ucraina. Tutti i sondaggi
della vigilia avevano previsto una affermazione al primo turno
del premier Ciolacu, accreditato di un 25% dei voti. Il primo
ministro socialdemocratico andrà comunque al ballottaggio, ma il
suo successo pronosticato alla vigilia non sarà più cosi certo
visto il grande successo dell'estrema destra e degli altri
candidati conservatori, che potrebbero fare fronte a sostegno di
Georgescu. Un fronte peraltro che potrebbe già proporsi nelle
elezioni parlamentari in programma in Romania domenica prossima
primo dicembre, una settimana prima del ballottaggio
presidenziale.
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