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Nuova ritorsione di Mosca, stop al gas alla Moldavia

Nuova ritorsione di Mosca, stop al gas alla Moldavia

Fico minaccia di tagliare l'elettricità a Kiev, ira di Zelensky

ROMA, 28 dicembre 2024, 19:52

Luca Mirone

ANSACheck
Business tower Lakhta Centre, the headquarters of Russian gas © ANSA/EPA

Business tower Lakhta Centre, the headquarters of Russian gas © ANSA/EPA

Una svolta imminente in Ucraina al momento non appare realistica. A gelare le speranze di un negoziato per un cessate il fuoco ci ha pensato il Cremlino, chiarendo che Vladimir Putin non ha in programma contatti diplomatici all'inizio del nuovo anno. Mosca tra l'altro ha alzato nuovamente il tiro nei confronti dell'Europa con una delle sue armi a disposizione, quella del gas, annunciando l'interruzione delle forniture alla Moldavia, candidata all'adesione all'Ue. Ufficialmente, perché non ha onorato i suoi debiti.
    Nell'ultimo mese e mezzo l'ipotesi di un avvio di trattativa per l'Ucraina ha iniziato ad affacciarsi, seppur timidamente, nei ragionamenti delle cancellerie. Qualcosa si è mosso con una telefonata tra Putin e Olaf Scholz a metà novembre, e soprattutto con il primo colloquio informale tra il presidente russo e Donald Trump, ma la realtà è che non c'è ancora nulla di concreto, ed anzi gli occidentali temono che Putin miri a prendere altro tempo per consolidare le vittorie sul terreno.
    L'ambiguità del Cremlino è emersa anche dalle ultime dichiarazioni di Dmitry Peskov. Il portavoce di Putin, interpellato dai giornalisti a Mosca, ha fatto sapere che il presidente non ha in programma contatti con leader stranieri a breve, "né per il primo, né per il 2 né per il 3 gennaio". E soprattutto, ha puntualizzato, "per ora nessuna traiettoria" per un processo di pace "è in vista a causa della posizione del regime di Kiev". Che secondo Mosca avanzerebbe richieste irricevibili.
    Nei giorni scorsi ci ha provato Robert Fico a rompere il fronte pro-Kiev dell'Ue, volando a Mosca per un faccia a faccia con Putin, con l'offerta di ospitare i colloqui di pace. Il premier slovacco si è allo stesso tempo scagliato contro Zelensky, accusandolo di non essere interessato a un cessate il fuoco. E minacciando poi di interrompere il flusso di elettricità verso Kiev, o altre azioni, se l'Ucraina bloccherà la fornitura di gas russo alla Slovacchia a partire dal primo gennaio. Dura la replica del leader ucraino: Fico fa una "politica miope agli ordini di Mosca, che tra l'altro danneggerà il popolo slovacco" e allontanerà il suo Paese dall'Ue.
    Quello dell'energia è un tema sensibile di questa guerra e la Russia ha già dimostrato di utilizzare le sue inesauribili risorse di gas per mettere pressione sugli europei. Non a caso, da Mosca è arrivata la notizia che Gazprom ha deciso di azzerare le forniture alla Moldavia dal primo gennaio. Con la motivazione che le autorità di Chisinau "si rifiutano di saldare i propri debiti". Il gruppo russo, inoltre, "si riserva il diritto" di intraprendere ulteriori azioni, tra cui rescindere il contratto del gas con la Moldavia. Immediata la protesta del premier moldavo Dorin Recean: "Il governo condanna questa tattica repressiva e ribadisce di non riconoscere alcun presunto debito, che è stato dichiarato non valido da una verifica internazionale".
    Il contenzioso sul gas tra Mosca e Chisinau risale a prima dell'inizio della guerra in Ucraina, ma i rapporti sono ai minimi termini da quando le autorità moldave hanno accelerato nel percorso di integrazione verso l'Ue, culminato con un referendum che ha sancito il sì all'adesione (seppur con uno scarto minimo). Inoltre la presidente moldava Maia Sandu, fervente europeista, è stata appena confermata per un secondo mandato al termine di un'elezione offuscata dalle accuse di ingerenza del Cremlino nell'ex repubblica sovietica.
    Sul fronte militare in Ucraina, intanto, il capo delle forze armate di Kiev Oleksandr Syrskyi ha fatto un bilancio del 2024 ammettendo che sia stato un anno "difficile", ma rivendicando allo stesso tempo che "i russi hanno pagato il prezzo più alto dall'inizio dell'invasione in termini di perdite: 421.000 tra morti e feriti". A Mosca invece l'Fsb ha reso noto di aver sventato un complotto per uccidere un ufficiale russo di alto rango e un blogger di guerra con una bomba nascosta in un altoparlante portatile. Un'azione analoga a quella che il 17 dicembre era costata la vita al generale Igor Kirillov, comandante delle truppe di difesa nucleare, chimica e biologica.

   

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