Quindicimila jihadisti stranieri da oltre 80 Paesi sono andati in Siria negli ultimi anni: all'Onu, il Consiglio di Sicurezza ha trovato unita' in una risoluzione vincolante adottata all'unanimita' per arginare la minaccia dei combattenti arruolati dall'Isis e Al Qaida nelle guerre d'oltremare.
Il testo chiede agli Stati membri di "prevenire e reprimere" il reclutamento e il flusso dei combattenti stranieri sotto l'ombrello del capitolo 7 della Carta Onu, il quale fornisce al Consiglio l'autorita' di comminare sanzioni e prevedere l'uso della forza. Per Barck Obama pero', le intenzioni del mondo espresse oggi "devono essere tradotte in azioni concrete", poiche' "le promesse sulla carta non sono in grado di mantenerci al sicuro". La risoluzione adottata dai Quindici, sostenuta da oltre 101 co-sponsor, chiede che gli Stati membri rendano illegale recarsi all'estero o facilitare il viaggio di altri individui per "pianificare, preparare, perpetrare o partecipare ad atti terroristici", e rafforzino la cooperazione regionale ed internazionale intensificando lo scambio di informazioni.
Obbliga inoltre a "impedire l'ingresso o il transito nel territorio dei Paesi membri di qualunque persona che in base a informazioni credibili stia cercando di pianificare o eseguire attacchi o entrare in un gruppo militante estremista". Il testo raccomanda infine agli Stati di "esigere che le compagnie aeree sotto la loro giurisdizione forniscano in anticipo informazioni sui passeggeri alle autorita' nazionali competenti, al fine di rilevare la partenza dal loro territorio, o il tentativo d'ingresso o il transito nel loro territorio" di persone soggette a sanzioni Onu.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA