Contro il terrorismo la risposta non può essere solo quella militare. Lo dice il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: "Non escludere l'opzione militare fa titolo ma non è l'unica risposta al terrorismo né la risposta decisiva". "Nei confronti dei gruppi terroristi non possiamo escludere l'opzione militare", ha spiegato precisando che in un'operazione militare anti-Isis in Siria e In Iraq l'Italia "è già dentro con l'autorizzazione del parlamento da diversi mesi".
D'altronde, ha aggiunto il capo della diplomazia italiana, la lotta al terrorismo va condotta con "interventi su più terreni".
"All'interno della comunità musulmana c'e' un conflitto tra sciiiti e sunniti che noi dobbiamo provare a moderare, ci sono le operazioni di contrasto al finanziamento dei gruppi, c'è la dimensione della cooperazione economica". Il ministro ha citato anche gli aiuti umanitari verso i rifugiati, e la collaborazione tra università. "Quando si dice possiamo fare di più non vuol dire mettere mano alle pistole", ha detto Gentiloni.
Il ministro ha invitato anche a "intervenire contro la persecuzione dei cristiani e a sostegno delle minoranze religiose si deve fare in tutti modi e senza escludere l'opzione militare".
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