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Madre blogger ucciso, 'Giulio martire come Khaled'

Madre blogger ucciso, 'Giulio martire come Khaled'

In un video il cordoglio e la solidarietà alla mamma di Regeni

IL CAIRO, 03 aprile 2016, 12:59

Redazione ANSA

ANSACheck

Giulio Regeni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulio Regeni - RIPRODUZIONE RISERVATA
Giulio Regeni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un video di circa un minuto è stato diffuso su Youtube per esprimere condoglianze e solidarietà alla mamma di Giulio Regeni dalla madre del blogger Khaled Said, ucciso a bastonate da poliziotti ad Alessandria nel giugno 2010, in pieno regime Mubarak, e considerato l'ispiratore della rivolta che sfociò nella rivoluzione egiziana del 26 gennaio 2011.

''Nel nome di Dio misericordioso - dice la madre di Said, con la testa e le spalle avvolte, come d'uso per molte donne egiziane, in un grande scialle nero - invio le mie condoglianze alla madre del martire Regeni. Sono con lei e sento il suo stesso dolore, come soffro, ogni giorno, fino ad ora, per Khaled''. ''Voglio ringraziarla - continua la donna - per essere con noi e per il suo interesse e per la preoccupazione per i casi di tortura in Egitto. Il lavoro di suo figlio sarà continuato. Che Dio sia con lei e le permetta di superare...''. Con qualche esitazione la madre di Khaled prosegue, con tono leggermente emozionato: ''Non so che dire, perché è difficile descrivere quello che sento... non posso esprimerle proprio quello che sento e prego che (Dio) conceda a lei e a noi la pazienza, e a tutte le madri dei martiri''.

Khaled Said fu ucciso all'uscita da un Internet caffè ma la polizia, dopo aver sostenuto che era un tossicodipendente, tentò di attribuire la sua morte a un'overdose o ad altri tossicodipendenti. Indagini successive però accertarono le responsabilità dei poliziotti, che avevano agito per vendicarsi di un video pubblicato dal giovane in Internet, nel quale si vedevano agenti coinvolti in un traffico di stupefacenti. Il nome di Khaled Said fu scandito centinaia di volte in cortei e scritto su striscioni e murales durante la rivoluzione del 2011.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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