Oltre 700 persone sono morte in Iran nel primo mese del nuovo anno persiano (dal 20 marzo al 19 aprile) per aver ingerito alcol adulterato con la convinzione che aiutasse a proteggere dal coronavirus. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Kianoush Jahanpour. I casi di avvelenamento registrati sono oltre tremila in diverse province della Repubblica islamica, dove la vendita di alcol è vietata ma non mancano le denunce di episodi di contrabbando.
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