"Lo Yemen sta vivendo una delle
peggiori crisi sanitarie" con "la popolazione che versa in
condizioni drammatiche, non ha autonomia di sopravvivenza e per
vivere ha bisogno degli aiuti umanitari". E' la denuncia di
Federica Ferarresi, capomissione di Medici Senza Frontiere
(Msf). "Circa il 50% delle strutture sanitarie non sono
funzionanti e i servizi che vengono erogati sono carenti - ha
aggiunto -. Farsi curare in Yemen oramai è diventato un lusso".
A "quasi sette anni dal suo inizio la guerra in Yemen, spesso
dimenticata, continua ad avere un impatto enorme sulla
popolazione. Sono oltre 4 milioni gli sfollati interni, con più
di 20 milioni di persone che hanno urgente bisogno di assistenza
umanitaria", segnala Msf, che in questo paese ha attivo il più
grande intervento in una zona di conflitto.
"Sette anni di attacchi indiscriminati che non hanno visto
fine, con le parti in conflitto che non hanno risparmiato
nemmeno la popolazione e le strutture civili. Il sistema
sanitario è al collasso, mancano i farmaci e gran parte delle
strutture sanitarie è ormai inutilizzabile", prosegue la nota di
Medici Senza Frontiere. I "soggetti più vulnerabili sono donne e
bambini: nelle ultime settimane le équipe di Msf hanno
registrato nel Governatorato di Marib un aumento del 66% delle
visite mediche a bambini e un ritorno di malattie ormai
dimenticate quali il colera, morbillo o malattie diarroiche,
nonché problemi psicologici", conclude Medici Senza Frontiere.
Msf ha iniziato a lavorare in Yemen nel 1986 e dal 2007 è
presente stabilmente nel paese. I suoi team lavorano in 12
ospedali e forniscono supporto ad altre 16 strutture sanitarie
in 13 governatorati.
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