TEL AVIV - Dal tardo pomeriggio di oggi fino a domani sera Israele si fermerà per 25 ore in occasione di Yom Kippur (Giorno dell'espiazione), la maggiore ricorrenza religiosa del calendario ebraico che prevede il digiuno e la riflessione. Chiusi anche l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dalle 14 di oggi (fino alla sera di domani) e tutte le attività del Paese, trasporti urbani inclusi. Nello stesso arco di tempo - come di consueto - saranno fermati gli ingressi e le uscite dai Territori Palestinesi, Gaza compresa. Le forze di sicurezza restano tuttavia in allerta vista nelle ultime settimane la situazione di tensione, con numerosi attacchi ad obiettivi israeliani, nei Territori e gli avvisi dell'intelligence di possibili ulteriori attentati in occasione delle festività ebraiche che, dopo Kippur, proseguiranno con Sukkot (la Festa delle capanne, 9-16 ottobre) per chiudersi con Simchat Torah il 17. Come sempre, per tutta la durata di Kippur sarà interrotta la normale programmazione radio tv che riprenderà solo al termine della ricorrenza. Fermo anche ogni trasporto (compreso quello privato) con strade e autostrade invase da pedoni e da amanti della bicicletta. Il Waqf - l'ente religioso islamico - ha protestato oggi a Gerusalemme, secondo quanto riporta l'agenzia palestinese Wafa, per quello che ha definito "un assalto dei coloni protetti dalla polizia israeliana" questa mattina alla Spianata delle Mosschee, il Monte del Tempio per gli ebrei.
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