Il controverso leader di destra radicale Itamar Ben Gvir sarà ministro della sicurezza nazionale nel prossimo governo guidato dal premier incaricato Benyamin Netanyahu. 'Otzma Yehudit' (Potenza ebraica) - il partito di Ben Gvir - e il Likud hanno infatti raggiunto un accordo in tal senso che ha sbloccato le trattative. Ben Gvir già prima del voto dello scorso 1 novembre aveva chiesto il ministro della Sicurezza Pubblica ed ora ha ottenuto il nuovo dicastero che prevede poteri più ampi di quello precedente. In aggiunta a questa posizione, il partito di Ben Gvir - le cui idee si richiamano al rabbino razzista Meir Kahane, messo fuori legge da Israele - avrà altri due dicasteri (di nuova formazione): quello dello 'Sviluppo del Negev (regione del sud del Paese) e della Galilea' (nord) e l'altro denominato 'Retaggio ebraico'. Tra i poteri del ministro della sicurezza nazionale c'è il controllo della Polizia di frontiera israeliana in Cisgiordania, forte di oltre 2mila soldati che hanno tra l'altro il compito di fronteggiare disordini, compiere arresti ed evacuare gli insediamenti illegali ebraici nei Territori Palestinesi. Tutti compiti che prima erano alle dirette dipendenze del Comando centrale dell'esercito. Ben Gvir - che di recente ha detto di essersi moderato - è un sostenitore dell'annessione ad Israele della Cisgiordania. Nelle trattative per il governo Netanyahu non ha ancora risolto le divergenze con l'altro leader di destra radicale Bezalel Smotrich capo di 'Sionismo religioso' che nelle passate elezioni ha fatto cartello con Ben Gvir.
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