La Spagna e l'Irlanda chiedono alla Commissione Europea di "verificare urgentemente" se Israele sta "rispettando i diritti umani a Gaza": lo ha reso noto su X il premier iberico Pedro Sánchez, spiegando che lui stesso e il primo ministro irlandese Leo Varadkar hanno appena inviato una lettera a riguardo a Bruxelles. Madrid e Dublino ricordano inoltre "l'orrore del 7 ottobre" e chiedono "il rilascio di tutti gli ostaggi" e un cessate il fuoco immediato" nella zona, ha aggiunto Sánchez.
Nella lettera Sánchez e Varadkar si riferiscono "all'accordo di associazione Ue/Israele", che stabilisce come "elementi essenziali della relazione" tra le due parti "il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici". I due primi ministri chiedono quindi a Bruxelles "una valutazione urgente" per quanto riguarda l'osservanza da parte di Israele di tali obblighi, e che, "in caso ritenesse che non lo stia facendo", una proposta al Consiglio di "misure adeguate".
Entrambi sostengono che "l'espansione dell'operazione militare israeliana nell'area di Rafah costituisce una minaccia seria e imminente che la comunità internazionale deve affrontare urgentemente", e sottolineano che a Gaza "quasi 28.000 palestinesi sono stati uccisi e più di 67.000 feriti" negli ultimi mesi, mentre "1,9 milioni" di persone sono state sfollate.
Sánchez e Varadkar ricordano poi le "misure cautelari vincolanti" stabilite dalla Corte internazionale di giustizia in merito alla causa aperta contro Israele dal Sudafrica e la conclusione dei giudici sul fatto che "almeno alcuni degli atti o delle omissioni che il Sudafrica sostiene che Israele abbia commesso a Gaza possano rientrare nel campo di applicazione delle disposizioni della Convenzione sul Genocidio".
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