Il ministro degli Esteri e della
Difesa irlandese Micheal Martin ha annunciato ieri sera che
Dublino interverrà nel caso avviato dal Sudafrica contro Israele
ai sensi della Convenzione sul genocidio presso la Corte
internazionale di giustizia dell'Aja.
"Dopo l'analisi delle questioni legali e politiche emerse nel
caso e la consultazione con i partner internazionali - si legge
in comunicato del Governo della Repubblica d'Irlanda - il
tanaiste (vicepremier irlandese, ndr) ha ordinato ai funzionari
di iniziare i lavori su una Dichiarazione di intervento ai sensi
dell'articolo 63 dello Statuto della Corte internazionale di
giustizia. L'intenzione è che la Dichiarazione di intervento
sarà depositata una volta che il Sudafrica avrà depositato la
sua memoria. È probabile che ciò richieda diversi mesi.
L'Irlanda collaborerà strettamente con una serie di partner che
hanno confermato la loro intenzione di intervenire".
"Spetta alla Corte stabilire se si stia commettendo un
genocidio - afferma Martin nella nota -, ma voglio essere chiaro
nel ribadire che ciò che abbiamo visto il 7 ottobre in Israele e
ciò che stiamo vedendo ora a Gaza rappresenta la palese
violazione del diritto umanitario internazionale su vasta scala:
la presa di ostaggi; il rifiuto intenzionale dell'assistenza
umanitaria ai civili; il prendere di mira i civili e le
infrastrutture civili; l'uso indiscriminato di armi esplosive
nelle aree popolate; l'uso di beni civili per scopi militari; la
punizione collettiva di un intero popolo. L'elenco potrebbe
continuare, invece deve finire. Il punto di vista della comunità
internazionale è chiaro: quando è troppo è troppo".
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