Fonti di Hamas, citate da Haaretz, hanno informato i mediatori di Qatar e Egitto che la fazione vuole la garanzia ufficiale degli Usa che Israele metterà in atto tutte le condizioni dell'intesa, sottolineando la sua domanda di un cessate il fuoco duraturo. Le stesse fonti hanno detto che le affermazioni del ministro degli Esteri egiziano Shouky "non sono la risposta ufficiale" di Hamas. Sempre le stesse fonti hanno espresso pessimismo sui negoziati perché sono segnalati disaccordi in Israele sul cessate il fuoco completo
Poche ore prima, il ministro egiziano degli Esteri Sameh Shoukry, in visita a Madrid, aveva detto che "Hamas ha accolto positivamente la proposta di cessate il fuoco a Gaza e ora aspettiamo la risposta di Israele".
"La proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di scambio di prigionieri e detenuti deve essere accettata. Le prime dichiarazioni di Hamas indicano che ha accolto positivamente la proposta di accordo e ora aspettiamo la risposta israeliana", ha detto Shoukry durante una conferenza stampa con il suo omologo spagnolo, José Manuel Albares, sottolineando che "la guerra nella Striscia di Gaza espone la regione al caos e le pratiche di Israele violano il diritto internazionale".
Il ministro egiziano ha apprezzato "la posizione della Spagna a favore della causa palestinese, soprattutto dopo il riconoscimento dello Stato di Palestina". "Dobbiamo rispettare le regole del diritto internazionale, rispettare le decisioni della Corte internazionale di giustizia e preservare il sistema di azione multilaterale internazionale", ha aggiunto, nella consapevolezza che "la guerra nella Striscia di Gaza ha avuto ripercussioni catastrofiche sul popolo palestinese" fino a rendere il territorio "invivibile".
Gli Stati Uniti hanno annunciato un piano per una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu a sostegno del piano di cessate il fuoco a Gaza. "Numerosi leader e governi, anche nella regione, hanno approvato questo piano", ha affermato l'ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield. La bozza del testo, di cui l'agenzia France Presse ha preso visione, "accoglie favorevolmente il nuovo accordo annunciato il 31 maggio e invita Hamas ad accettarlo pienamente e ad attuarne i termini senza indugi e senza condizioni".
Il ministro egiziano ha anche ribadito che il Cairo si oppone a una presenza israeliana alla frontiera di Rafah, fra la penisola egiziana del Sinai e la Striscia di Gaza. "E' difficile che il passo di Rafah continui a funzionare senza un'amministrazione palestinese", ha rilevato Shoukry.
"Spagna ed Egitto lavorano assieme per aprire tutti i passaggi terrestri per fare entrare gli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza", ha sottolineato da parte sua Albares, rilevando "la delicata situazione in cui si trova l'Egitto come conseguenza dell'offensiva di Israele su Rafah, dove deve cessare il fuoco, come esige la Corte Internazionale di Giustizia", ha osservato.
Il capo della diplomazia spagnola ha ringraziato il governo del Cairo per "gli sforzi per arrivare a un accordo sul cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi" nella mani di Hamas, e "per fare arrivare gli aiuti a Gaza e porre fine a una sofferenza insopportabile, della popolazione". Albares ribadito che Madrid appoggia "la proposta del presidente Biden" e ha assicurato che la Spagna, che ha riconosciuto lo Stato di Palestina, "lavora con l'Egitto per una pace duratura" nella regione.
Da parte sua, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby,ha detto che "Hamas deve accettare l'accordo proposto da Israele: è buono per la popolazione a Gaza, è buono per gli israeliani", aggiungendo che "è' un accordo molto serio, è il migliore per mettere fine a questo conflitto".
Netanyahu insiste: tregua temporanea per liberare gli ostaggi ed eliminazione di Hamas
Il premier israeliano Benyamin Netanyhau, da parte sua, ha confermato che "l'accordo proposto include un cessate il fuoco temporaneo per il rilascio degli ostaggi". Poi, citato dai media, ha aggiunto che lo schema presentato da Biden "è parziale perché ci sono altri dettagli che non sono stati pubblicati". "La guerra - ha tuttavia precisato - verrà fermata allo scopo di restituire i sequestrati e poi discuteremo".
"Stiamo lavorando in innumerevoli modi per restituire i nostri rapiti", ha spiegato il premier israeliano in un video trasmesso dal suo suo ufficio. "Ecco perché abbiamo fatto molto per riportarli indietro, ma nel corso di questa azione abbiamo mantenuto gli obiettivi della guerra, primo fra tutti l'eliminazione di Hamas. Insistiamo affinché completiamo sia questo che quello. Fa parte dello schema, non è qualcosa che aggiungo adesso, non è qualcosa che aggiungo perché ho ricevuto pressioni nella coalizione, è qualcosa su cui abbiamo concordato all'unanimità nel gabinetto di guerra", ha affermato.
"L'affermazione secondo cui abbiamo concordato un cessate il fuoco senza che le nostre condizioni fossero soddisfatte non è vera", ha detto Netanyahu in commissione alla Knesset dove ha riferito dello stato della guerra a Gaza, sottolineando l'attività a Rafah e nella zona di Filadelfia, i negoziati per il rilascio degli ostaggi e il "giorno dopo" nella Striscia.
Il premier, secondo quanto riportato Israele Ha-Yom, avrebbe convocato il ministro della sicurezza nazionale - e leader di destra radicale - Itamar Ben Gvir per spiegargli il possibile accordo con Hamas. Israele Ha-Yom (considerato vicino a Netanyahu) cita fonti dell'ufficio del premier secondo cui l'incontro dovrebbe avvenire nelle prossime ore.
Le stesse fonti hanno fatto sapere che intanto è stato spiegato a Ben Gvir - decisamente contrario all'intesa - che nell'eventuale accordo "non c'è la fine della guerra". Sia Ben Gvir sia l'altro ministro di destra radicale Bezalel Smotrich hanno minacciato una possibile uscita dalla maggioranza di governo.
D'altra parte Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra israeliano, afferma su X di aver avuto ieri sera un colloquio con il segretario di stato americano, Antony Blinken, e di aver chiarito che considera la restituzione degli ostaggi come una "priorità nella cronologia della guerra".
"Ho parlato ieri - afferma Gantz - con il Segretario di Stato americano Blinken sugli sforzi per garantire un accordo per la restituzione degli ostaggi. Gli ho sottolineato che lo Stato di Israele è impegnato nella restituzione degli ostaggi e la considera non solo una responsabilità morale superiore, ma anche una priorità nel calendario della guerra. Intendiamo fare tutto il necessario per esaurire ogni opportunità di raggiungere l'obiettivo. Ho ribadito al segretario l'imperativo della pressione americana sui negoziatori per garantire l'attuazione dell'accordo proposto da Israele".
Il ministro della Difesa Yoav Gallant, in una telefonata con Blinken, ha detto a sua volta al segretario di Stato americano che Israele è determinato a smantellare Hamas e a trovare un'alternativa per governare Gaza. Lo riporta il Times of Israel.
"Nel quadro di qualsiasi processo di sviluppo, Gallant ha sottolineato l'impegno di Israele a smantellare Hamas come autorità governativa e militare. A questo proposito, ha discusso la questione di identificare e consentire l'emergere di un'alternativa di governo locale", si legge nel comunicato diffuso dal suo ufficio.
Madrid non intende 'cadere nelle provocazioni' di Israele
Il governo di Spagna "non cade nelle provocazioni" di Israele, che non lascerà senza risposta, per cui sta coordinando con Irlanda e Norvegia, alle quali si è unita anche la Slovenia, quale sia quella più "adeguata" al governo di Benyamin Netanyahu. Lo ha affermato Albares, nella conferenza stampa a Madrid assieme all'omologo egiziano Shoukry, nei riferirsi alla crisi diplomatica aperta con Israele dopo il riconoscimento congiunto dello Stato di Palestina da parte dei tre Paesi, lo scorso 28 maggio.
"Ci sono cortesia e usi diplomatici che non si possono violentare", ha sostenuto Albares, riferendosi alla convocazione a Gerusalemme da parte del ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, degli ambasciatori dei tre Paesi, filmati mentre venivano loro mostrate immagini degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. "Filmare gli ambasciatori ed esporli pubblicamente quando sono stati convocati dal ministero degli Affari esteri non è rispettare le relazioni diplomatiche che dobbiamo avere fra Paesi amici", ha sostenuto Albares, assicurando che i tre Paesi "non si lasceranno intimidire da questa campagna".
"Non cadremo nemmeno nelle provocazioni e agiremo con calma, con tranquillità ma daremo la risposta corretta", ha insistito Albares. Per quanto riguarda il divieto imposto da Israele al Consolato generale spagnolo a Gerusalemme di prestare assistenza ai palestinesi, pena la chiusura dello stesso, il ministro degli Esteri ha di nuovo ricordato "lo statuto storico molto particolare" della delegazione diplomatica creata nel 1853, "molto prima dell'esistenza dello Stato di Israele" e ha assicurato che "sta funzionando con totale normalità".
Confermata la morte di un ostaggio israelo-britannico
Il Kibbutz Nirim ha confermato che un uomo con doppia cittadinanza, israeliana e britannica, Nadav Popplewell, 51 anni, sequestrato da Hamas, è stato
assassinato durante la prigionia nella Striscia di Gaza.
Il suo decesso era stato annunciato il mese scorso da Hamas in un video dove si sosteneva l'ostaggio era "morto per le ferite riportate durante un raid israeliano".
Popplewell era stato preso prigioniero con sua madre, Channah Peri, 79 anni, il 7 ottobre dalla loro casa a Nirim da Hamas che aveva preso d'assalto la comunità. La donna era stata rilasciata il 24 novembre come parte di un accordo temporaneo di tregua.
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